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Signorini sul dramma del reality francese: “All’Isola non sarebbe accaduto”

All’indomani della tragedia in cui sono rimasti uccisi 10 concorrenti di un reality francese, l’opinionista dell’Isola dei Famosi assicura che l’attenzione alla sicurezza dei concorrenti è massima. La dichiarazione arriva sulle pagine di Il Giorno a poche ore dalle parole di Catherine Spaak: “Quella in Argentina era una tragedia annunciata, ecco perché ho lasciato l’Isola”.
A cura di Valeria Morini
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Mentre la Francia piange i suoi connazionali morti nel tragico incidente in Argentina, durante le riprese di "Dropped",  scoppiano le polemiche sulla sicurezza nei reality show più estremi. Inevitabile pensare a "L'isola dei Famosi", dove non solo le condizioni di vita richieste dal programma mettono a dura prova i suoi concorrenti, ma un evento come l'uragano che ha causato la sospensione della prima puntata ha fatto capire come la scelta di girare in determinate aree del mondo comporti dei rischi effettivi. A intervenire per prima sull'argomento, a poche ore dal dramma francese, è stata Catherine Spaak, che ha spiegato di aver abbandonato L'Isola proprio per timore di restare vittima di un incidente analogo. A dissipare ogni dubbio sulle misure di sicurezza prese sul set del reality nostrano arriva però Alfonso Signorini, intervenuto sulle pagine del quotidiano "Il Giorno":

Per quanto ne sappiamo finora l'incidente del reality francese sembra da addebitare a un tragica fatalità, non a una particolare situazione di pericolo. Da noi non si è mai arrivati a mettere a repentaglio la sicurezza dei concorrenti. Si è sempre molto attenti alle situazioni che magari non sembrano neanche estreme ma possono diventarlo.

Per fare un esempio, il caso di Cristina Buccino attaccata dagli insetti è stato seguito con la dovuta attenzione, secondo quanto riferisce Signorini:

È stato necessario il tempestivo intervento con la somministrazione di un sulfamidico, ma anche l'uso di un sulfamidico può comportare delle controindicazioni in soggetti particolarmente sensibili. Occorre sempre che ci sia uno staff adeguato a fronteggiare ogni emergenza.

La dimostrazione che lo staff dell'Isola è attento alla sicurezza dei suoi partecipanti sarebbe proprio la scelta di sospendere la prima puntata, di fronte alle difficili condizioni meteo:

Già verso le 5 del pomeriggio le condizioni meteorologiche erano pessime e si era giustamente scartata l'ipotesi dei tuffi. Si era ripiegato sulla soluzione delle barche ma appena si sono messe in movimento ci si è resi conto del pericolo e tutto è stato sospeso. Io credo che abbiano fatto molto bene a rinunciare al fascino morboso di estremizzare il rischio, al contrario di quanto avviene nei programmi americani.

Nessun pericolo, quindi, per i naufraghi dell'Isola? Non si corrono più rischi come nelle precendeti edizioni, quando per esempio Luca Ward si tuffò dall'elicottero?

Fu un bruttissimo episodio. Il velivolo era posizionato male e lui battè l'osso sacro, ma poteva finire peggio e rompersi l'osso del collo.

A quanto rassicura il direttore di Chi, parenti e amici dei concorrenti possono dormire sonni tranquilli, perché "il sistema della produzione è attentissimo a questo genere di cose". Le drammatiche immagini dei due elicotteri scontratisi in Argentina, che hanno fatto una strage di cittadini francersi, sono tuttavia difficili da dimenticare.

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