Stefania Nobile, esclusa dall’Isola: “Ci hanno chiamato loro, e poi lasciate a casa”
Escluse improvvisamente dall’Isola dei famosi, Stefania Nobile e Wanna Marchi sono rimaste in silenzio fino a questo momento. Oggi, a poche ore dall’inizio della nuova edizione del reality, è la figlia della più celebre televenditrice italiana a commentare la decisione di Mediaset di estrometterle dal cast.
Attraverso un lungo video pubblicato sui social, la Nobile rende noto il suo punto di vista circa l’esclusione:
L'Isola? Io non sono andata a bussare la porta di nessuno. Ci avevano chiamato per fare un provino a Roma, io ho detto di no perché non avrei avuto tempo per andare fino a Roma. Dopo tre ore ci hanno richiamate per fissare un provino a Milano. Non abbiamo chiesto noi di prenderci. Eravamo pure restie perché non sarebbe stata un’avventura semplice. Abbiamo avuto diversi incontri e firmato un regolare contratto. E poi, nonostante siano state dette tante minchiate, ci hanno lasciate a casa. Non sono morta, certo non mi suicido per questo. Anzi, ne sono felice e ringrazio Vladimir perché ci ha difese. È l'unica persona che ha ragionato non con l'odio e l'astio ma ha ragionato perché la discriminazione l'ha vissuta sulla propria pelle. Sa cosa vuol dire soffrire.
Sul cast dell’isola dei famosi non si esprime, ma rende noto quello che ritiene incarni il concetto di “famoso”:
Per me non significa stare seduti per quattro ore su un trono o fare il Grande Fratello. Il mio concetto di persona famosa è un altro. E' quello di mia madre, che ha lavorato 45 anni in televisione. È conosciuta dai bambini di 3 anni fino ai vecchi di 190. Non per le truffe, ma perché lei è stata – e io la riporterò a quello che è stata – la regina delle televendite. La riporterò alla televisione- La difenderò con le unghie e con i denti perché è una donna e mamma straordinaria, è una persona amatissima.
La figlia di Wanna Marchi: “Mi hanno rubato un pezzo di vita”
I servizi mandati in onda a Striscia la notizia hanno pesato sulla loro esclusione, ma la Nobile non si scaglia contro il tg satirico di Antonio Ricci:
Se facciamo parlare le persone, scegliendo solo i giudizi negativi, non passa nessuno. Vorrei dare un consiglio all'artefice di questo servizio: la prossima volta le faccia recitare meglio quelle persone perché peggio di così non era possibile. Ho detto e ribadisco di non provare rancore verso nessuno. La vita è una e a me hanno rubato una grossa fetta. Il fattore Isola è chiuso, auguro a tutti i partecipanti un'Isola straordinaria anche se ancora non ho individuato grandi personaggi.
All’isola chiedevano la possibilità di riscattarsi, perché gli anni in carcere avrebbero reso impossibile l’impresa di trovare un lavoro:
La mia vita mi ha cambiata. Voglio parlare della discriminazione che io e mia mamma, Wanna Marchi, stiamo vivendo da tanti anni. Nel 2001 succede quello che succede e veniamo arrestate. Tra l'altro il 24 gennaio era l'anniversario. È stato un percorso molto lungo e travagliato, non ci siamo mai sottratte alla giustizia anzi, allora, alla giustizia credevo per cui non ho scelto riti alternativi né ho patteggiato. Ci hanno arrestate e messe fuori per tre volte. Il carcere va discusso da chi ci è stato e da chi lo conosce. Io ci sono stata e non me ne vergogno: si cade e l'importante è rialzarsi. Quando uno entra in carcere viene inserito in un protocollo di riabilitazione che consiste nell'incontrare psicologi ed educatori e sei controllato per 24 ore al giorno. Non augurerei la galera a nessuno, quello è veramente l'antro dell'inferno. Cosa ti viene viva lì? La voglia di riscatto, la forza di dire ‘ce la farò, riavrò una vita fuori da qui'. Ma quando si esce, ci si ritrova di nuovo nel baratro. Diventa un ergastolo a vita. Se una persona esce dal carcere, un lavoro non lo trova assolutamente