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Svolta su Ylenia Carrisi: forse uccisa da un camionista, prelevato Dna ad Al Bano

Dalla Florida arriva una clamorosa svolta che potrebbe chiarire finalmente la verità sulla scomparsa della figlia di Al Bano e Romina Power. Secondo Il Giorno, l’Interpol avrebbe prelevato campioni di Dna sui componenti della famiglia Carrisi per confrontarli con alcuni resti ritrovati anni fa in Florida, corrispondenti a una donna uccisa nel 1994 da un camionista di nome Keith Hunter Jesperson. La ricostruzione del viso della vittima mostrerebbe un’incredibile somiglianza con quello di Ylenia.
A cura di Valeria Morini
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Potrebbe arrivare finalmente a una svolta il caso di Ylenia Carrisi, la figlia Al Bano e Romina Power scomparsa ormai da ben 22 anni. Benché, poco meno di un anno fa, la procura di Brindisi abbia dichiarato la morte presunta della ragazza e chiuso ufficialmente le indagini, la polizia di Tampa (Florida) non ha mai smesso di investigare sui misteriosi fatti che portarono alla sparizione il 31 dicembre 1993 negli Stati Uniti. Ylenia potrebbe essere stata uccisa da un camionista di nome Keith Hunter Jesperson, che 19 anni fa confessò di aver assassinato una giovane di nome Suzanne. Per questo motivo, secondo Il Giorno, sarebbe stato prelevato un campione di Dna ad Al Bano, all'ex moglie Romina e ai figli della coppia (Yari, Cristel e Romina), per un confronto con un cadavere fatto trovare da Jesperson presso la polizia di Palm Beach.

La scomparsa 22 anni fa

L'ultima volta che Al Bano e Romina ebbero contatti con la figlia primogenita fu il 1 gennaio 1994. Ylenia si trovava in Louisiana, a New Orleans, dove era ancora il  il 31 dicembre 1993. Da allora, di lei non si seppe più niente. Per due decenni, le indagini si sono susseguite senza risultati. Il cadavere della ragazza, allora 23enne, non è mai stato ritrovato e, nel corso degli anni, si sono susseguite diverse teorie. L'ultima persona che si suppone l'abbia vista è il trombettista americano Alexander Masakel, che Al Bano definì "Il mostro che ha plagiato mia figlia" e che però non è mai stato incriminato. Il cantante ipotizzò che la figlia fosse stata coinvolta in un traffico di ragazze, mentre qualche anno fa si diffuse addirittura la voce che Ylenia sarebbe viva e chiusa in un convento. Nel 2011, a "Chi l'ha visto" il dirigente dell'Interpol Enzo Portaccio sostenne che la ragazza sarebbe morta nel Mississippi.

La confessione del camionista: "Ho ucciso una certa Suzanne"

Ora, la clamorosa svolta. Il 15 settembre del 1994, vennero rinvenute delle ossa di una ragazza a Holt, una località della Florida; due anni dopo, nel 1996, Jesperson, dopo essere stato arrestato, avrebbe confessato di aver ucciso in quella stessa città una ragazza che si faceva chiamare Suzanne, cui aveva dato un passaggio (la giovane sarebbe stata diretta in California o in Nevada). Ebbene, Suzanne sarebbe stato proprio il nome con cui la Carrisi si faceva chiamare in quel periodo. Gli inquirenti di Palm Beach avrebbero quindi ricostruito il volto della donna assassinata, scoprendo una vistosa somiglianza con quello della figlia di Al Bano. È quindi scattata l'indagine dell'Interpol, che avrebbe chiesto i campioni genetici alla famiglia Carrisi. Il Dna prelevato si troverebbe anche in possesso dei Ris di Roma, per indagini parallele.

Al Bano su Ylenia: "Non riesco a parlarne"

Proprio pochi giorni fa, il cantante di Cellino San Marco ha ricordato Ylenia all'Arena di Massimo Giletti l'ultimo colloquio avuto con la figlia:

L'ultima telefonata di mia figlia la ricordo bene. Ricordo che vidi cinque gatti neri di fronte casa mia, non li avevo mai visti. Avevo un piccolo presepe, prese fuoco. Furono piccoli segnali negativi. Lei a telefono mi disse: "Dai non voglio parlare con questo coso di plastica, ci vediamo da vicino." E poi basta. Ma ti prego, fermiamoci, parliamo altri cinque minuti poi basta perché non ce la faccio.

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