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Tom Cruise: “Il mio lavoro è duro come quello di un soldato in Afghanistan”

A stare lontano dalla figlia Suri, Tom Cruise si sente come un soldato di stanza in Afghanistan. Questo è quanto dichiara l’attore che paragona il suo lavoro a quello, durissimo, dei militari.
A cura di Stefania Rocco
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Il fatto di stare lontano dalla figlia Suri destabilizza e non poco Tom Cruise che vive questa lontananza forzata – e legata esclusivamente ai suoi impegni professionali – esattamente come un soldato di stanza in Afghanistan, costretto a stare lontano dalla sua famiglia. Questo è quanto dichiara l'attore di Top Gun, uno tra i più ricchi d'America. Il fatto di essere costretto a stare lontano dalla sua bambina gli provoca dolore, sebbene cerchi di recuperare raccontandole delle bellissime storie al telefono, storie tratte proprio dai suoi set. L'effetto non è lo stesso e Cruise ne è consapevole tanto da azzardare un paragone che potrebbe (e a ragione) far storcere il naso a qualcuno. La crudeltà della guerra in Afghanistan è una realtà terribile, fatta di stragi, bombe e morti senza nome. In Medio Oriente si perde la vita sul serio e non c'è nessuna comoda roulotte nascosta dietro l'angolo nella quale ripararsi al termine di una lunga giornata di set.

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Più impegnato di un velocista – Cruise la pensa diversamente e il sito Tmz rivela che lo scorso settembre, dopo le riprese del film Oblivion e in occasione di una deposizione necessaria a completare l'iter per il divorzio da Katie Holmes, l'attore avrebbe dichiarato:

Questo è il modo in cui mi sento. L'ultimo film è stato brutale.

E' la fatica fisica ad annientarlo, unita al fatto di stare lontano, a volte per tanti mesi, dalla piccola Suri:

La fatica fisica e la preparazione sono la parte difficile. Qualche volta ho trascorso mesi, un anno e anche due anni a prepararmi per un unico film. Perfino un velocista impegnato ad allenarsi per le Olimpiadi corre solo due gare al giorno. Nel mio caso, quando giro un film impegnativo, avrei potuto potenzialmente correre 30 o 40 corse. Tutti i giorni.

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Vicino a Suri anche se a km di distanza – Recentemente convocato in tribunale per discutere dei suoi atteggiamenti verso la figlia, Tom assicura di aver cercato di fare il possibile per non farle sentire la sua mancanza. Da quando sua figlia è nata, solo una volta gli sarebbe capitato di starle lontano per 100 giorni e si tratta di un'esperienza che il divo non intende ripetere:

Cerco di essere presente nella vita di Suri, sia fisicamente che emotivamente. Anche nei momenti in cui stavo lavorando all'estero, cercavo di vedere Suri di persona e quando non ci riuscivo, supplivo con lunghe telefonate nelle quali le raccontavo storie fantastiche, tratte dai miei set. Le mie numerose mail alla madre dimostrano che sono sempre stato una presenza costante nella sua vita. Così come so che mi manca quando sono costretto a starle lontano, so anche che è una bambina molto felice. Abbiamo un rapporto meraviglioso.

Paragoni azzardati ma che forniscono un'istantanea precisa dello stato d'animo dell'attore nella battaglia per il divorzio dalla Holmes e per l'affidamento di Suri.

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