Valentina Dallari ricorda gli anni dell’anoressia: “A volte ti avvicini, ma riesco a mandarti via”
Valentina Dallari ha sofferto di anoressia e oggi ne parla con tranquillità e grande consapevolezza, come nel caso del post che ha pubblicato ieri, in occasione della Giornata Nazionale per la lotta ai Disturbi del Comportamento Alimentare che si celebra il 15 marzo. Da tronista sui generis a Uomini e Donne nella stagione 2014/2015, è diventata un'affermata deejay con un bel seguito su Instagram, dove ha pubblicato una serie di foto impressionanti che documentano il periodo buio alle prese con l'anoressia, che la portò anche a un lungo ricovero in una struttura.
Il ricordo drammatico dell'anoressia
Fu proprio a Fanpage.it che raccontò per la prima volta in pubblico la sua lotta contro un disturbo alimentare, pochi giorni prima di andare in clinica. Ora Valentina si è lasciata alle spalle quel buco nero che ha rischiato di inghiottirla e ripubblica le foto dell'epoca come monito, rivolgendosi in un lungo messaggio direttamente alla malattia:
Mi piace pensare che un giorno sparirai, che un giorno te ne andrai nello stesso modo in cui sei arrivata. Strisciando. Sei passata da sotto la porta, lentamente, senza che io potessi accorgermene. Ti sei incollata ai miei piedi, salendo sempre di più. Ti sei avvinghiata alla mia pelle, mi sei entrata dentro per accompagnare ogni mio respiro e ogni mio battito. Sei diventata parte di me. Con quei denti, mi hai mangiato dall’interno, nutrendoti di tutto quello di cui non potevo nutrirmi io. Mi hai avvelenato il sangue, mi hai tolto l’amore. Hai spento la luce. Mi hai strozzata per rubarmi la voce.
Valentina Dallari pubblica le foto dell'epoca
Oggi Valentina Dallari è in splendida forma e ha raccontato la sua battaglia sui social, sul suo blog personale e nel libro autobiografico "Non mi sono mai piaciuta". Come continua nel suo post, oggi si sente molto più forte, anche se confessa che fa ancora i conti con i suoi fantasmi.
A volte sento che ti avvicini, ma riesco sempre a mandarti via. Una, due, tre, mille volte. Hai paura di me mentre ti spingo verso la porta, hai paura di me quando apro le finestre e faccio entrare il sole. Hai paura di me quando ascolto la musica, quando mi metto a lavorare. Hai paura di me quando sorrido e quando mi preparo la cena. Hai paura di me quando faccio amicizia, quando amo, quando rido e quando mi metto a scrivere. Hai paura di me quando vivo. Hai paura di me più di quanta io ne abbia di te.