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Vincenzo Tedesco, il tiktoker discriminato a lavoro perché gay: “Mi faccio una risata”

Vincenzo Tedesco, tra i tiktoker più apprezzati in Italia, è stato discriminato a lavoro perché gay: “L’altro giorno vado a lavoro, entra questa signora e io l’accolgo, le chiedo come posso esserle d’aiuto, ma lei mi ignora”. La signora, racconta Tedesco, “non voleva che le toccassi i prodotti perché sono gay”.
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Vincenzo Tedesco, il noto influencer tra i tiktoker più apprezzati, è stato discriminato da una signora perché gay. Il ragazzo lo ha raccontato in una serie di post sui social. Il blogger è stato discriminato sul posto di lavoro da una signora perché gay, ma ha fornito la sua versione con il sorriso sulle labbra: "Facciamoci tutti una grande risata, perché io me la sono fatta". 

Le parole di Vincenzo Tedesco

Vincenzo Tedesco lavora in una nota catena di profumi. Quando si è presentata una signora, lui le chiede come può essere d'aiuto ma la signora lo evita in tutti i modi.

Vi volevo far fare una risata, perché io mi sono fatto un grande risata. Vi racconto questa cosa che mi è accaduta. L’altro giorno vado a lavoro, entra questa signora e io l’accolgo, le chiedo come posso esserle d’aiuto, ma lei mi ignora. Mi guarda con una faccia un po’ schifata e si allontana da me. Io mi avvicino di nuovo, le faccio vedere le novità, ma lei si allontana senza nemmeno rispondermi o rivolgermi la parola. Allora mi faccio da parte e mi dico che magari volesse fare tutto da sola. A un certo punto questa signora va vicino alla mia collega e le chiede aiuto. Allora la mia collega che era impegnata le dice che ci sono io. Lei risponde “no, voglio essere servita da voi”. Al che io avevo iniziato a capire”.

La signora non voleva che lui toccasse i prodotti che avrebbe dovuto acquistare solo perché gay:

La mia collega la aiuta e dice alla signora di andare in cassa per pagare, dove c’ero io. A quel punto la signora chiede alla mia collega di farla pagare lei. Al che la mia collega chiede alla signora quale fosse il problema, e lei risponde: “no, perché lui è un maschio”. La signora intendeva che io ero gay e non voleva essere servita da me. Così la mia collega si gira davanti a lei e mi dice: “Io sono amareggiata per ciò che sta succedendo”. Io le ho detto di non preoccuparsi, mi sono fatto una risata. Mi faceva troppo ridere questa signora che si allontanava da me e che non voleva che le toccassi i prodotti perché sono gay”.

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