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Vladimir Luxuria choc: “Io minacciata dall’Isis, mi hanno sabotato il sito internet”

La conduttrice e attivista transgender svela un inquietante episodio: il suo sito è stato manomesso da alcuni hacker che si sono dichiarati appartenenti all’Isis. “È apparsa la bandiera nera e la scritta ‘siamo ovunque’. Non credo sia un scherzo, mi vengono ancora i brividi. Non cambierò mai le mie abitudini, continuo a viaggiare nei Paesi arabi e ho molti amici musulmani”, ha dichiarato a Top.
A cura di Valeria Morini
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Fatto davvero inquietante, quello accaduto a Vladimir Luxuria, che racconta in una recente intervista a "Top". La conduttrice e attivista transgender, reduce dall'impegno televisivo con "L'isola di Adamo ed Eva", ha spiegato che il suo sito internet è stato improvvisamente hackerato. Il fatto più allarmante è che dietro il sabotaggio sembra esserci addirittura l'Isis:

Era notte fonda, ho digitato l’indirizzo del mio sito per controllarlo e al posto della homepage c’era qualcos’altro. All’inizio non ho capito, pensavo solo di aver sbagliato indirizzo, poi ho visto bene: l’immagine che campeggiava era quella della bandiera nera dell’Isis. In sottofondo si sentiva una musica araba, una sorta di inno, e in alto c’era scritto ‘Hacked by the Islamic State (ISIS)’. Sotto, sempre in inglese, una scritta che diceva ‘Siamo ovunque’. Già allora mi ero spaventata, anche perché era notte fonda, non sapevo con chi parlarne e ci sono voluti giorni per sbloccare la situazione e far tornare il sito come prima.

Vladimir: "Mi vengono i brividi"

Un episodio che ha scosso molto Luxuria:

Oggi solo a parlare di quell’episodio mi vengono i brividi. Ad oggi mi rendo conto che quello di cui sto parlando è solo un piccolo fatto, ma per me è indicativo di quanto questi nuovi nazisti riescano a fare con le nuove tecnologie, di quanto riescano ad entrare nelle nostre vite, cercando di farci capire che siamo in qualche modo sotto il loro controllo. Allora, la Polizia mi disse qualcosa che all’epoca mi sembrò rassicurante, ma che oggi non mi pare più una grande rassicurazione: gli hacker non avevano agito dall’estero, ma dall’Italia. Io vorrei essere sicura al 100% che si sia trattato di uno scherzo di cattivo gusto, ma purtroppo non lo sono. Negli stessi giorni in cui venne colpito il mio blog, sono stati hackerati anche siti di partiti politici italiani e di aziende commerciali con le stesse modalità: la homepage invasa dalla bandiera nera! Possibile che qualcuno si sia presa la briga di fare tutto questo grande scherzo?

Difficile, dunque, che si tratti di uno scherzo: sembra davvero che ci sia la mano di qualche hacker simpatizzante dello Stato Islamico. Nell'intervista, Luxuria descrive inoltre nei territori dominati da Daesh:

Io quella notte non sono riuscita a chiudere occhio e mi sono fatta tremila domande. Ho pensato innanzitutto al mio impegno di attivista e al fatto che più volte ho pubblicamente condannato la loro barbarie e denunciato quel è il terribile destino delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisex e transgender) che hanno la sfortuna di trovarsi nei territori occupati da questi pazzi esaltati. Sa cosa fanno agli omosessuali? Li portano nel punto più alto della città e poi li buttano nel vuoto, dando loro una morte tremenda, di fronte a tutti. Ne avevo scritto anche in inglese su Twitter con l’hashtag #ISIS e forse il messaggio è arrivato, dato che poco dopo, il mio sito è stato attaccato.

"Non cambio il mio stile di vita, ho molti amici musulmani"

"Sono dei pazzi esaltati, ce l’hanno con tutti, disprezzano tutto quello che è vita: il corpo, le risate, il gioco, l’arte, la bellezza": la condanna di Vladimir, come cittadina, attivista ed ex politica, è senza riserve. Luxuria manda però un grande messaggio di pace e tolleranza, invitando tutti a non farsi dominare dalla paura e, soprattutto, a non confondere l'ideologia Isis con il vero Islam:

 Io non ho cambiato, né cambierò di una virgola, le mie abitudini. Nessuno dovrebbe farlo, altrimenti hanno già vinto. Io amo viaggiare e continuerò a farlo, anche nei paesi arabi, che amo tanto. Certo, con l’attenzione e la prudenza necessarie in questo periodo, ma non dobbiamo darla vinta a questi barbari che vogliono la negazione della vita, basandosi su delle bugie. Quello che loro predicano non è l’Islam: io vivo in un quartiere multietnico, ho tanti amici musulmani e so riconoscere chi prega su un testo sacro e chi, invece, su quel testo ci bestemmia.

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