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Woody Allen 75 anni su Vanity Fair: ho paura del Viagra

Woody Allen concede un’intervista al settimanale Vanity Fair, in occasione del suo compleanno, durante la quale parla della vecchiaia e della presenza di Carla Bruni sul set.
A cura di alessia mancini
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Woody Allen a 75 anni festeggia il suo compleanno rilasciano un'intervista a Vanity Fair

Woody Allen spegne la sua 75esima candelina e concede, per il suo compleanno, un’intervista al settimanale Vanity Fair. “Andrò a cena fuori con moglie, figli e qualche amico. Solo se loro insistono. Non sono un gran festeggiatore”, con queste parole esordisce il regista più amato del panorama cinematografico mondiale e continua raccontando della sua infanzia e dei compleanni giovanili: “Da bambino arrivavano i giocattoli. Appena ho avuto la consapevolezza di essere adulto, direi intorno ai trenta, ho cominciato a vedere il compleanno solo come un passo verso la morte”.

Bando al Gossip, Woody Allen preferisce spostare l’attenzione sul tempo che scorre via velocemente: “Comincio a essere depresso la settimana prima, e poi la cosa va avanti per giorni. Dicembre è un mese orrendo. C’è Natale e poi Capodanno, un altro passo deciso verso la tomba. Inutile che le dica che non festeggio Natale e nemmeno Hannukah, la festa ebraica. È proprio l’idea della festa comandata, degli auguri speranzosi che mi butta giù”.

Il regista più irriverente del cinema è impegnato sul set del film “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni”, in cui recita anche Anthony Hopkins. Ed è proprio una scena con l’interprete che viene ricordata durante l’intervista, soprattutto viene citato il momento in cui l’attore usa il Viagra e sull’argomento, Woody Allen dimostra di avere le idee chiare: “Io non ho mai preso nemmeno un’aspirina o un sonnifero o un tranquillante prima di salire su un aereo, attività che ancora mi agita moltissimo. No, ho il terrore degli effetti collaterali. Quindi, per rispondere alla sua domanda sul Viagra, le dico che mi piacerebbe avere il coraggio di provarlo per sapere l’effetto che fa. La curiosità c’è, ma sono troppo fifone”.

Alla fine il regista si sbottona e discute anche di Carla Bruni sul set e sull’argomento ammette: “Non è vero che ho fatto 37 ciak perché Carla non funzionava. Ne ho fatti meno della metà, il necessario per quel piccolo ruolo. Non è vero che il marito di Carla Bruni è venuto sul set e si è arrabbiato perché non gli è piaciuto quello che ha visto”. Insomma tutti pettegolezzi da film!

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