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Zoe Saldana: “Amo i miei figli, ma sarei disposta a tutto pur di non cambiare pannolini”

L’attrice Zoe Saldana racconta i problemi cui va incontro una madre lavoratrice a Hollywood. E con due figli all’attivo, e l’indispensabile tata che l’aiuta, confessa: “Farei qualsiasi cosa per non dover cambiare un pannolino”.
A cura di Stefania Rocco
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L’attrice Zoe Saldana racconta il suo impegno da madre in un’intervista rilasciata a “Vanity Fair”. Protagonista instancabile delle pellicole hollywoodiane più attese sul grande schermo quest’anno, tra le mura di casa sua Zoe si dedica con passione ai suoi due figli, i gemelli Cy Aridio e Bowie Ezio che non hanno ancora compiuto 2 anni. I bambini sono il grande amore della sua vita, ma c’è qualcosa alla quale l’attrice rinuncerebbe volentieri:

Tutti mi dicevano: non ti preoccupare, lo so che detesti cambiare i pannolini, ma quando lo fai per tuo figlio… E invece, sa cosa? Io i figli li ho avuti, ma sarei disposta a tutto pur di non cambiare un pannolino sporco. La diarrea, poi? Quando c’è la diarrea non ce la faccio. Finisce sempre che c’è cacca ovunque. Sul bambino, su di me. Persino sui capelli. E lì penso: ma com’è successo? Com’è che sono qui?

Parla spessissimo dei suoi figli, fin troppo, come accade a tutte le neo mamme. Ne parla talmente tanto da rendersi conto da sola di esagerare, come quelle professioniste che, una volta diventate mamme, si trasformano in improvvisate amministratrici di forum web che danno consigli su come allevare i bambini:

Sì, sono diventata una di quelle. L’altra sera io e mio marito eravamo a cena con amici, e io non facevo altro che parlare dei bambini. Lo vedi proprio che la conversazione diventa monotematica. A un certo punto ho detto a Marco: non è che sto parlando troppo dei bambini? E lui: “Un pochino”. Sa, con quel suo accento. Abbiamo deciso che ne dobbiamo parlare soltanto fra noi, ed eccomi qua che la sto ammorbando.

Il parto difficile di Zoe Saldana

Zoe è stata fidanzata con Bradley Cooper prima di conoscere Marco Perego, l’ex calciatore italiano con il quale ha rivoluzionato la sua vita. La sua gravidanza gemellare li ha resi felici entrambi, sebbene non si sia conclusa nella maniera che i due avevano sperato:

Quando ho scoperto che avremmo avuto due maschi, ho deciso di dar loro tutto lo spazio di cui avrebbero avuto bisogno. Perché io posso essere… un po’ pesantina. Sono nati di 32 settimane. Mi hanno trovato proteine nell’urina. Le piastrine sono crollate. Per l’epidurale non avevo i requisiti, perciò ho partorito in anestesia totale. Ho potuto abbracciarli soltanto il giorno dopo. Quando i bambini avevano tre o quattro mesi, una mattina mi sono svegliata in un diluvio di emozioni. È stato lo stesso per Marco, e ci siamo messi ad analizzare la cosa in bagno, mentre loro dormivano. Ci siamo detti: cavolo, abbiamo rischiato che cambiasse tutto per sempre, ti rendi conto? Ci siamo concessi un momento di autocommiserazione. Poi basta. Cioè, uno dei due si è messo a piangere, e a quel punto via, ci siamo dovuti attivare.

La solidarietà tra le mamme di Hollywood

Conciliare il suo lavoro di star con l’impegno di crescere due bambini piccoli non è stato semplice. Quando i suoi gemelli avevano pochi mesi, la Saldana chiese alla produzione di uno dei suoi film di coprire le spese per la tata a causa degli straordinari che era costretta a fare sul set. Quella richiesta fu respinta:

Il tono delle contrattazioni è cambiato. Ho cominciato a sentirmi trattata come la diva che fa i capricci. Assurdo che una babysitter sia considerata un lusso, oppure fare una richiesta sacrosanta e vedersela accolta come se fosse una follia… beh, proprio no. Stiamo parlando di bisogni reali di cui dovete occuparvi perché io possa fare il mio lavoro.

Zoe non ha ceduto e, alla fine, è riuscita a spuntarla. Confessa anche di aver ricevuto molto sostegno dalle sue colleghe attrici, un sostegno che a Hollywood non si aspettava di ricevere:

Un giorno mi è arrivata una mail da Jessica Alba, che conoscevo solo per averci scambiato due parole in bagno a qualche cerimonia. Mi diceva: “Congratulazioni! Questa è la lista di cose da fare che ho seguito io. Magari ci trovi qualcosa che può servirti”. Quando Cindy Crawford scoprì che volevo rivolgermi a un pediatra che educasse i miei figli ai ritmi del sonno, mi disse: “Prova questo medico, ti garantisco che la sua tecnica funziona”. Tanto affetto e tanto aiuto da parte delle donne che avevo intorno… mi hanno veramente…(le si incrina la voce, ndr). Mi commuovo perché, se continuassimo così, non ci fermerebbe più nessuno. Anziché farci le pulci a vicenda per questioni come il peso e il colore dei capelli e le borsette. Sono tutte cazzate, quando ci sarebbe ben altro di cui parlare, come la parità dei compensi e dei diritti.

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