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Alessandro Cecchi Paone: “Sono single ma non contento, mi manca avere qualcuno accanto”

Con un matrimonio alle spalle e un chiacchierato coming out, il conduttore de La settima porta ammette di soffrire molto la sua attuale condizione di single: “Sono nato per stare in coppia, voglio qualcuno che si dedichi a me”.
A cura di Valeria Morini
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È un periodo di grosse soddisfazioni professionali per Alessandro Cecchi Paone, che oltre alla conduzione del Tg4 (e alle apparizioni come opinionista a Domenica Live) è tornato a presentare un programma tutto suo, La Settima Porta, che ripropone i temi scientifici e divulgativi del suo celebre La macchina del tempo. Sul fronte privato, però, il bilancio è negativo, come lo stesso conduttore romano ha ammesso con una certa amarezza in un'intervista a Intimità.

In questo momento sono single. E non ne sono affatto contento. Spesso i maschi adulti si vantano di essere liberi e felici, ma io no. Ho raggiunto un ottimo equilibrio con me stesso, ma ho anche capito di essere nato per stare in coppia, per condividere un percorso, per dedicarmi a qualcuno in particolare. E desidero qualcuno che si dedichi a me con pari attenzione.

Il passato di Alessandro Cecchi Paone: dal matrimonio al coming out

Cecchi Paone è stato sposato per sette anni con la spagnola Cristina Navarro, cui è tuttora legato da un grande affetto. Poi, in seguito a un'esperienza con un uomo, ha compreso di essere gay, rivelandolo al pubblico in un celebre coming out e divenendo un attivista per i diritti degli omosessuali. Dopo alcune relazioni, tra cui quella con il ballerino Massimo Francese, il giornalista è ora in cerca di un nuovo amore.

Sono stato sposato, ho avuto delle convivenze importanti, e ora mi manca la quotidianità della relazione. Perché è bello e anche divertente avere accanto una persona con cui stai bene. Quando sono solo riesco a essere particolarmente efficiente, ma in coppia mi diverto.

Cecchi Paone, che esordì in tv a soli 16 anni (nel Tg dei ragazzi di Raiuno) ha infine raccontato la sua adolescenza schiva e lontana da eccessi e divertimenti.

Mi sentivo utile, sentivo di fare qualcosa di importante per il mondo, per gli altri, per il Pianeta. E mi sono dimenticato di essere un adolescente. Se molti anni dopo ho fatto alcune di quelle cose che di solito si fanno da ragazzino, se ho cominciato a frequentare le discoteche a 40 anni, è stato proprio perché non l'ho fatto quando era il momento.

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