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Aldo Grasso boccia La pupa e il secchione 2010: tv cinica e deficiente

Aldo Grasso si è espresso sulla trasmissione La pupa e il secchione 2010 e l’ha definita una trasmissione cinica ed inconsistente.
A cura di Fanpage Admin
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aldo grasso e la pupa e il secchione

Che Aldo Grasso non ci vada giù leggero questo si sa e rinomate sono le sue critiche rilasciate sul Corriere della Sera, oggetto di lettura accanita per i fanatici del quotidiano e allo stesso tempo una delle pagine più temute dai personaggi famosi.

Questa volta è toccata a La pupa e il secchione 2010 e il trattamento non è stato proprio dei migliori, a cominciare dai suoi protagonisti fino a presentatori e giurati.

Tutto nasce dall'incredibile gaffe della pupa Francesca Cipriani, prorompente ex gieffina, che durante lo Zucca Quiz ha osato dichiarare che Italo Bocchino è un bolognese sporcaccione, mettendo a nudo la sua ignoranza in materia politica e accompagnandola con le sue immancabili risatine.

"La pupa e il secchione gioca pesantemente su due versanti" dice Aldo Grasso sul Corriere della Sera "l'abissale ignoranza delle ragazze e l'inesperienza sessuale dei ragazzi. Lo fa con molto cinismo (il cinismo è la crudeltà dei delusi: non possono perdonare alla vita di aver ingannato le loro certezze), l'ultima risorsa della famosa superiorità morale della sinistra, qui rappresentata dal capo progetto Simona Ercolani, da Claudio Sabelli Fioretti e dall'imbucata Alba Parietti".

E non finisce qui, la sua critica va ben oltre e arriva alla giuria: "Lo fa con il pesante moralismo destrorso di Platinette (la «vecchia zia» si esalta sempre nei propositi morali: per non saper affrontare i suoi demoni ci infligge i suoi angeli) che fa imbestialire Vittorio Sgarbi, condannato all'ergastolo televisivo. Su tutti, l'inquietante silenzio di Angela Sozio, la rossa del GF, già attivista di Forza Italia, già ospite di Villa Certosa".

Insomma spara a zero su qualsiasi elemento appartenente alla trasmissione e conclude con poche parole sul suo intento "satirico": "Una comicità priva di grazia, di leggerezza, di spirito. «La pupa e il secchione» è il trionfo della rassegnazione: salvo i concorrenti, sono tutti rassegnati. Anche noi. Rassegnati a Papi, rassegnati a Paola Barale, rassegnati a questa tv!".

Che dire: di fronte a tanto successo doveva spuntare il rovescio della medaglia.

Eleonora D'Amore

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