Alessia Marcuzzi: “Ho iniziato a leggere a 3 anni e mezzo, a 16 avevo già finito il liceo”
Alessia Marcuzzi si racconta in un’intervista rilasciata al Correre della Sera, ripercorrendo la tappe salienti della sua vita. Oggi conduttrice dell’Isola dei famosi, si descrive come una persona irrequieta in amore come nel lavoro. Questa mancata “attitudine alla normalità” sarebbe ben radicata nel suo carattere, al punto da averla resa una bambina fuori dagli schemi:
Già da bambina avevo una vitalità non normale. Ho iniziato a leggere da sola Topolino, a 3 anni e mezzo. Dopo che lo hanno scoperto, mi hanno messa in una primina e a 16 anni e mezzo ho finito il liceo: avevo un talento nell’apprendere. I miei mi hanno dato molti stimoli e molte regole: sono state fondamentali… io non riesco a imporle troppo ai miei figli. Se non su una cosa: non ammetto i cellulari a tavola.
La mancata serenità in amore
L’irrequietezza che sta alla base della sua personalità le avrebbe impedito a lungo di trovare stabilità in amore. Oggi legata al marito Paolo Calabresi Marconi, Alessia ha vissuto diverse storie d’amore molto importanti lungo tutto l’arco della sua vita. In questo ammette di non essere riuscita a seguire l’esempio trasmessole dai suoi genitori che, invece, stanno insieme da sempre:
Essere così curiosa non mi rende serena: è come se non fossi mai del tutto soddisfatta, cerchi sempre qualcosa che ti entusiasmi di più. Anche nelle relazioni: ho avuto due figli con due uomini diversi, ora sono sposata con un altro. Non ho fatto come mamma e papà, che si sono fidanzati a 16 anni e sono ancora insieme: un modello che mi piaceva ma non ho saputo replicare. Non riesco a placarmi… Non sono mai stata con qualcuno se non mi andava. Ma a un certo punto bisogna sapersi fermare: non si possono provare le farfalle nello stomaco per sempre e nemmeno dettare il bello o cattivo tempo in eterno.
Alessia sognava di fare l’attrice
Oggi conduttrice – tornerà presto in prima serata con l’Isola dei famosi – la Marcuzzi ha sognato a lungo di fare l’attrice. Per inseguire la carriera aveva addirittura deciso di trasferirsi negli Stati Uniti, un progetto accantonato quando incontrò Simone Inzaghi, padre del figlio Tommaso. La passione per la recitazione sarebbe scoppiata nel 1998 mentre era sul set del film Il mio West:
Le sliding doors sono una costante dei miei pensieri. La recitazione è la mia vera passione, avrei voluto fare l’attrice. In quel film ero al fianco di David Bowie e Harvey Keitel: proprio lui mi diede delle dritte per fare l’Actor’s Studio in America. Ma ho incontrato Simone Inzaghi, me ne sono innamorata perdutamente al punto da farci subito Tommaso. Mi sono domandata milioni di volte come sarebbe andata altrimenti. Certo sarei volata in America… Avevo lasciato tutto, anche la tv. Volevo solo sposarmi e fare la mamma. Ero la casalinga perfetta. Poi, dal nulla, mi chiamarono per condurre Le Iene. Non mi sono mai sentita intrappolata dalle mie scelte, ma ora so che in coppia un po’ di sforzo bisogna farlo. Poi io sono matta, è dura starmi vicino: per me deve essere sempre tutto ‘wow’. Non ti senti quasi mai contenta al 100 per 100. Però ho vissuto intensamente e vedo i miei ragazzi sereni in questa famiglia allargata. Merito delle donne intelligenti con cui ho a che fare, e mi riferisco alle nuove compagne dei padri dei miei figli… A volte parlo più volentieri con loro che con i miei ex. Con entrambi mi sono lasciata quando i bimbi erano molto piccoli e in tutti e due i casi sono rimasta incinta per decisioni prese nell’impeto iniziale: dopo tre mesi di fidanzamento con Simone e quattro con Francesco. E meno male…
L’amore finito con Francesco Facchinetti
Il matrimonio con Paolo Calabresi Marconi è arrivato come un fulmine a ciel sereno, così come il loro incontro. Sebbene Alessia racconti di conoscerlo fin da quando era giovanissima, aggiunge di aver trovato il coraggio di rischiare accanto a lui solo dopo il fallimento delle sue precedenti relazioni e sotto consiglio di suo padre:
Paolo si è preso un pacchetto complicato. Con lui sono stata più ponderata, gli ho detto che volevo concentrarmi su Tommaso e Mia. Visto che biologicamente non ho tutto questo tempo, era una cosa del tipo: prendere o lasciare. Ci conoscevamo già da ventenni. Ci guardavamo da lontano, eravamo sempre fidanzati nei momenti sbagliati. Si liberava lui e mi impegnavo io. Quando ci siamo trovati mi ha confidato che, anni fa, credeva fosse la volta buona: stava per farsi avanti quando sono usciti i giornali in cui io e Francesco ci baciavamo sui monti. E ha detto: ma come. Fondamentale è stato mio padre. Gli stavo parlando di come mi sentivo, gli dicevo che forse non ero più innamorata, però come facevo, avevo un bambino piccolo, dovevo resistere… Non dimenticherò mai la sua risposta. Mi ha detto: tu devi essere felice, Alessia. Credi che l’amore che provo per te è lo stesso che provo per tua mamma? No, è diverso. Quello per i figli non verrà mai a mancare, nessun cambiamento potrà metterlo in discussione. Quindi, vivi.