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Andrea Lehotska shock: “Sono stata sequestrata in Palestina, ho sfiorato la morte”

La modella e showgirl, concorrente all’Isola dei Famosi 2012, racconta la terribile esperienza vissuta in Medio Oriente, dove si era recata per un reportage: “Ho visto soldati sparare ai bambini. Mi hanno tenuta prigioniera per 3 giorni in una cantina, poi uno di loro ha avuto pietà e mi ha lasciato fuggire”.
A cura di Valeria Morini
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Andrea Lehotska è nota al pubblico soprattutto per aver partecipato come concorrente all'Isola dei Famosi nell'edizione 2012 de, in cui si è classificata terza. La modella, attrice e showgirl di origine slovacca, reduce della 39esima edizione del Circo di Monte Carlo, è però anche attiva come fotografa e scrittrice e realizza reportage in giro per il mondo, che poi pubblica sul suo sito personale. Proprio nell'ultimo di questi viaggi, la ex compagna del figlio di Barbara D'Urso ha vissuto un'esperienza a dir poco agghiacciante e traumatica.

La Lehotska si è recata in Palestina, dove ha sperimentato in prima persona gli orrori della guerra, vivendo addirittura il trauma di un breve ma sconvolgente sequestro di persona. Un'esperienza che racconta in un'intervista al settimanale Top.

"Ho visto soldati sparare ai bambini"

La cronaca dell'episodio è davvero scioccante:

Ero partita da sola per documentare la realtà della guerra. Mi sono finta un’ingenua turista e, sbattendo le ciglia, ho iniziato a fotografare quello che vedevo attorno a me. Volevo realizzare un reportage da pubblicare sul blog del mio sito. Ho visto soldati sparare ai bambini e lanciare contro di loro dei lacrimogeni. Ma l’immagine più devastante è stata una donna che sparava alle spalle a un bambino con lo zainetto che usciva da scuola. Il proiettile, dopo averlo colpito, gli è fuoriuscito dalla coscia. Il bambino urlava e la donna rideva. Ho provato a parlare con lei, ma mi ha risposto: ‘Se fai le foto ai bambini che ti tirano le pietre, noi ti difendiamo. Ma se invece stai dalla loro parte, per noi sei palestinese come loro e allora ti conviene correre perché ti spariamo’. Io mi sono schierata dalla parte dei bambini palestinesi.

"Sono libera perché uno di loro mi ha graziato"

Il momento più orribile, però, doveva ancora arrivare:

Hanno iniziato a spararmi mentre correvo, ma non mi hanno colpita. Poi mi sono rifugiata in una cantina dove i soldati palestinesi mi hanno sequestrata per tre giorni, forse i più brutti della mia vita. Ogni tanto mi affacciavo da una piccola finestra e vedevo i militari con il mitra in mano che sorvegliavano la mia unica via d’uscita. Alla fine mi ha graziato un soldato, l’unico che non sparava ai bambini. Ci siamo guardati per alcuni istanti negli occhi e poi lui, guardando l’orologio, ha detto: ‘Ti do due minuti, scappa e inizia a correre. Io non guardo’. Ho iniziato a correre forte e, nel buio della notte, seguendo il mio istinto, ho percorso gli 8 chilometri che mi separavano da Israele.

Salva per miracolo, la Lehotska è ancora sconvolta per quanto accaduto:

Una grande paura, perché ho sfiorato la morte. Per assurdo, però, in quel momento l’adrenalina forse non mi permetteva di rendermi davvero conto di quello che stavo vivendo, per cui sto più male oggi ripensando a quei giorni.

Andrea in lutto per la perdita del suo topino Adele

Come se non bastasse, al suo ritorno a casa la Lehotska ha dovuto inoltre affrontare la perdita del suo animaletto, un topo da compagnia di nome Adele.

La mia Adele, il topo con cui avevo vissuto negli ultimi anni, mi aveva lasciato per sempre. Prima di partire per la Palestina le avevo detto ‘Batti il cinque che la mamma sta per partire per un viaggio pericoloso' e lei mi aveva appoggiato la zampina sul petto in segno di buon auspicio! Adele è sempre con me, perché l’ho sepolta in un grande vaso sul mio terrazzo, insieme a due dei suoi biscottini preferiti, nel caso un giorno dovesse avere fame. E poi qualche mese fa, durante un viaggio in Thailandia, mi sono fatta tatuare da uno sciamano l’impronta della sua zampina sul mio cuore, come segno dell’amore indelebile dell’amore che lei provava per me.

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