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Balivo: “È stato il fotografo ad aggredire me, non viceversa. Mi ha spinta con violenza”

Caterina Balivo ha dato la sua versione dei fatti, circa la vicenda che l’ha vista protagonista nei giorni scorsi. La presentatrice si trovava presso il Tribunale di Rimini. Dopo l’udienza avrebbe avuto una lite con un fotografo.
A cura di Daniela Seclì
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Due giorni fa, diverse testate giornalistiche hanno riportato la notizia di una lite che avrebbe visto protagonisti Caterina Balivo e un fotografo. La presentatrice di "Detto Fatto" si trovava presso il Tribunale di Rimini per via della querela ricevuta dall'associazione "Confestetica".

Dopo l'udienza, Caterina Balivo avrebbe avuto una lite con un fotografo che l'aveva immortalata. L'uomo sarebbe stato quindi identificato dal giudice e avrebbe, infine, presentato una denuncia ai Carabinieri. In queste ore, la Balivo ha preso la parola per dare la sua versione sulla dinamica dei fatti. In una nota, riportata da AdnKronos, il volto di Rai2 ha dichiarato:

"Sono stata io vittima dell'aggressione e non viceversa".

Quindi ha spiegato: "Voglio fare chiarezza riguardo alle notizie sul mio conto riportate da alcune testate giornalistiche riguardo a quanto è accaduto durante l’udienza presso il Tribunale di Rimini. A udienza terminata, un fotografo di una testata locale, ha scattato alcune foto alla mia persona senza consenso né mio né del giudice. Ho reagito tentando di prendere la macchina fotografica dell'operatore e chiedendo al giudice di vedere le immagini. Il giudice ha fatto identificare il fotografo sottolineando che in aula non era possibile fare le foto. Lo stesso fotografo ha poi presentato denuncia ai Carabinieri. Questo è quanto accaduto. In questa situazione sono stata io vittima dell'aggressione e non viceversa, tenendo anche in considerazione la stazza dell’uomo. Io sono stata spinta con violenza contro la parete dell'aula, ragione per cui il fotografo è stato identificato su ordine del Giudice dai Carabinieri. Alla luce di tutto questo. ho deciso di sporgere denuncia per tutelare i miei diritti".

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