Belén smonta il “complotto dell’armadio”, perché la teoria che circola sul web è un falso
Diciamocelo pure: che la teoria del complotto orchestrato ad arte per scagionare Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser per gli atti presumibilmente accaduti nell’armadio della Casa del Grande Fratello Vip fosse strampalata era evidente. Volendo tralasciare il fatto che, se gli autori del reality si fossero presi la briga di girare una seconda scena che scagionasse Cecilia, di sicuro non si sarebbero fatti fregare dal colore dei pantaloni del ciclista, esiste un’altra serie di motivi che dimostrano senza ombra di dubbio che non esiste alcun filmato montato ad arte e girato successivamente.
Il post di Belén a difesa di Cecilia
È Belén Rodriguez a dimostrarlo postando sulla sua pagina Instagram alcuni screen tratti dai due filmati. Le prove che dimostrano che quanto sta circolando sul web è falso sono introdotte dall’argentina da un post pubblicato su Facebook in cui la showgirl si dice giustamente indignata da quanto sta accadendo. Si può non essere d’accordo con la scelta della sorella di lasciare Francesco Monte dopo poco più di un mese trascorso nella Casa, ma a volerle puntare il dito contro, rivolgendole i peggiori insulti, si sta esagerando. È la showgirl a prendere la parola oggi, nella speranza che dimostrando quello che di seguito vi mostreremo metta un freno alle polemiche. Il post condiviso su Facebook recita:
Massacrare la gente è diventato uno sport nazionale!!! Se metteste tutta questa ira, tutto questo odio per rimproverare la gente che ha rovinato il vostro paese, e mi permetto di dire anche nostro perché mi sento italiana ormai……. se tutta questa indignazione fosse proiettata sui i veri problemi…… allora forse cambieremo il mondo! Ma no! La usiamo per il Grande Fratello! Per giudicare persone, per odiare gente che non ha fatto nulla di male, gente che si mette dietro una tastiera a modificare video per massacrare la reputazione di altri, galline che in televisione urlano manco gli avessero rapito i propri figli per prendere due applausi da un pubblico invitato ad applaudire. Solo una parola mi viene……. pena, certe persone mi fanno pena. Ma alla fine ognuno sta dove deve stare, ognuno si siede sulla sedia dove si deve sedere, e con questo buona notte a tutti! Ps. Guardate le Instagram stories, capirete meglio. Belén.
Perché quanto circola sui social è un falso
Le stories sono chiarissime e riassunte nella gallery in alto. Eppure era sufficiente guardare meglio, e senza malizia, quei filmati per rendersi conto che la storia della seconda scena girata ad arte non stava in piedi. Guardate i due video, quello che gira sui social e quello mostrato in diretta al GF Vip, e vi renderete conto che sul letto che sta alle spalle di Cecilia e Ignazio sono ripiegati alcuni indumenti che presentano esattamente lo stesso ordine – e perfino le stesse pieghe – che trovate nella scena principale. Guardate bene, soffermandovi su ciò che sta alle spalle dei due: come sarebbe stato possibile ottenere che la maglietta blu e quella nera formassero esattamente lo stesso angolo se i filmati fossero stati girati in momenti diversi? E guardate adesso i pantaloni di Ignazio (che si dice non siano gli stessi, non considerando il fatto che basta aumentare la saturazione di una foto per renderla più scura): presentano esattamente la stessa piega sul sedere in entrambi i filmati. E ancora: le strisce bianche sulla “maglietta di Cecilia”. Se guardate con attenzione lo screen alla destra del vostro schermo – tratto dalla scena mandata in onda al GF Vip e ancora disponibile sul sito – vi accorgerete che quelle strisce non sono mai state eliminate, e che Cecilia non ha mai cambiato maglietta. C’erano nel video che girava sui social, ci sono nel video mostrato in diretta nel corso dell’ultima puntata andata in onda e, cosa ancora più importante, sicuramente non sono sulle maniche del maglione della Rodriguez. Se così fosse, vorrebbe dire che Cecilia non ha il busto perché tenere le braccia a distanza tanto ravvicinata è impossibile. In ultimo, osservate il tappo verde della bottiglia d'acqua in linea con il copriletto giallo. Sarebbe stato necessario rifare la scena con un righello e un goniometro per poter ottenere esattamente le stesse distanze e posizioni.
Basta così poco per diffamare una donna?
Ci chiediamo, quindi, se basti così poco per diffamare una ragazza di nemmeno 30 anni. Basta prendere una scena, credere maliziosamente di aver visto qualcosa che in quel frangente NON È ACCADUTO per poi replicarla sui social abbinandoci le peggiori ingiurie? Anche dare ripetutamente della tr*** a una donna è violenza. Generare gif che fanno il giro della rete per il gusto di prendere in giro un’altra persona e reiterare questo atteggiamento in branco, andando avanti per giorni, è violenza. Esistono donne fragili che di fronte ad atteggiamenti del genere perdono il controllo. Donne che hanno scelto di non vivere piuttosto che lasciarsi insultare ancora, e ancora e ancora. Non siamo a quei livelli, forse, ma questo è un seme. È il germoglio di un odio che si dipana da bacheca a bacheca, un via libera all’insulto. È un lasciapassare affinché chiunque si senta in diritto di dire la sua utilizzando i termini peggiori. E allora basta. Esiste un limite che separa il fare dell’ironia dal massacro. E se non siamo in grado di coglierlo, vuol dire che le storie di cronaca per le quali il giorno dopo ci siamo cosparsi il capo di cenere non ci hanno insegnato nulla. E se nemmeno questo basta a invitare alla riflessione, che chi insiste ci metta la faccia. E pure un avvocato.