Carrefour sul compleanno di Fedez: “Rigettiamo ogni accusa”
Carrefour ha ufficializzato la sua posizione con un comunicato stampa in merito al compleanno di Fedez, festeggiato nel punto vendita del CityLife di Milano. Dopo il grande clamore e l'indignazione social per gli sprechi di cibo visti all'interno delle stories pubblicate da Fedez, dopo le scuse del rapper e il grande dibattito che si è sviluppato, la catena della grande distribuzione ha pubblicamente diffuso il suo pensiero.
Il comunicato di Carrefour
Con un comunicato stampa, Carrefour chiarisce la sua posizione. Nel pomeriggio c'era stata già la dichiarazione dei responsabili del CityLife di Milano, che coincide con la linea e il pensiero del grande marchio.
Come già fatto in altre occasioni, abbiamo concesso in affitto il nostro punto vendita di CityLife a Milano per un evento privato a seguito della richiesta che ci è pervenuta. Abbiamo per questo ricevuto un compenso per l’utilizzo degli spazi ma anche per l’acquisto delle merci consumate e toccate al suo interno. Ci teniamo, quindi, a rassicurare i nostri clienti che tutte le merci rese disponibili agli invitati non sono state poi rimesse in vendita. Rigettiamo, quindi, con forza le accuse che ci sono state rivolte riguardo a possibili sprechi. Ci teniamo per questo a ricordare il nostro impegno pluriennale in attività di educazione al consumo responsabile e di supporto ai più bisognosi.
Fedez ha chiesto scusa
Fedez ha chiesto scusa per la situazione. Lo ha fatto in tempo reale quando si è reso conto del putiferio che stava scoppiando su Twitter, Instagram e Facebook. Dopo le scuse, c'è stata l'assicurazione di vigilare circa il fatto che "nessuno sprechi cibo", poi a fine serata il messaggio in cui mostrava che tutto era al proprio posto: "Come potete vedere ho mandato tutti gli invitati via, il negozio è integro, non c’è stata la guerrilla urbana e il panettone che ho lanciato è di nuovo lì al suo posto. Potete andare a dormire sereni". Tornato a casa, si è detto sinceramente deluso perché "questa cosa mi dipinge come la persona che non sono".