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Caso Ylenia Carrisi: ecco l’identikit di Suzanne, Al Bano: “Storia dolorosa e amara”

Nel 1994 sono stati ritrovati i resti di una donna. Il suo volto è stato ricostruito e l’identikit è stato mostrato al killer Keith Hunter Jesperson, che si vantava di aver ucciso almeno 160 ragazze. L’uomo ha riconosciuto in quel volto, Suzanne – una sua vittima. Anche Ylenia Carrisi, quando era in America, si faceva chiamare con quel nome e questo ha dato il via alla richiesta di prelievo del DNA della famiglia Carrisi.
A cura di Daniela Seclì
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A sinistra Ylenia Carrisi, a destra Suzanne
A sinistra Ylenia Carrisi, a destra Suzanne

Il caso della scomparsa di Ylenia Carrisi potrebbe essere vicino ad una svolta. In queste ore, è giunta la notizia secondo la quale sarebbe stato prelevato il DNA di Al Bano, Romina, Yari, Cristel e Romina Jr. in modo tale da poterlo confrontare con i resti di una giovane, che potrebbe essere la figlia dei due cantanti. Nel corso di Pomeriggio 5, Barbara D'Urso si è collegata con Maria Luisa Rossi Hawkins. La giornalista ha spiegato:

"Un serial killer ha confessato di aver ucciso 160 donne strangolandole. Le autorità ne hanno confermate otto, di queste otto una potrebbe essere Ylenia. Ylenia amava viaggiare, voleva riscoprire l'America on the road. Secondo quanto afferma quest'uomo, l'avrebbe presa da una stazione di benzina e l'avrebbe strangolata come ha fatto con tutte le altre".

Roberto Alessi – direttore di Visto e Novella 2000 – è intervenuto telefonicamente dichiarando di aver contattato Al Bano:

"Al Bano è convinto che questa sarà solo l'ennesima bomba nel cuore, è uno stillicidio da cui non riesce ad uscire da tanti anni. Romina non ha mai perso la speranza mentre Al Bano è convinto che si trattava della ragazza del Mississippi. Mi ha detto che 15 giorni fa i carabinieri di Brindisi lo hanno chiamato per fare il prelievo del DNA. Con la sua generosità di padre non si è sottratto. Lui, però, è veramente provato da quest'ennesimo fatto".

La ricostruzione del volto di Suzanne, la donna che potrebbe essere Ylenia Carrisi

I resti della donna sono stati ritrovati nel 1994. Da allora lo sceriffo di Palm Beach ha proseguito senza sosta le sue indagini, provando a dare un'identità a quel corpo. Nel 1996, poi, Keith Hunter Jesperson ha confessato di aver ucciso una giovane conosciuta in una stazione di servizio di Tampa, in Florida.  Il volto appartenente a quella sconosciuta trovata morta è stato ricostruito. L'identikit è stato mostrato al killer che ha riconosciuto la sua vittima.

Ha dichiarato che si trattava di una donna di nome Suzanne. Questo era anche il nome che Ylenia usava quando era in America. Solo di recente, però, le autorità competenti hanno collegato le due vicende. Nonostante la notizia sia iniziata a circolare solo in queste ore, il prelievo del DNA della famiglia Carrisi sarebbe avvenuto nei giorni scorsi a Cellino San Marco. Come riportato da Repubblica, il cantante ha rilasciato una breve dichiarazione in proposito, esprimendo grande dolore per una ferita che in qualche modo si riapre:

 "È così, ma non ho davvero argomenti su questa storia, è dolorosa, amara. I carabinieri ci hanno chiesto questo accertamento, noi lo abbiamo fatto. Ora vediamo che succede".

Di recente, Al Bano ha ricordato Ylenia Carrisi nel corso dell'Arena di Massimo Giletti:

"L'ultima telefonata di mia figlia la ricordo bene. Ricordo che vidi cinque gatti neri di fronte casa mia, non li avevo mai visti. Avevo un piccolo presepe, prese fuoco. Furono piccoli segnali negativi. Lei al telefono mi disse: "Dai non voglio parlare con questo coso di plastica, ci vediamo da vicino". E poi basta. Ma ti prego, fermiamoci, parliamo altri cinque minuti poi basta perché non ce la faccio".

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