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Caterina Balivo: “Ho perso un bambino, ora l’idea di restare incinta mi fa paura”

La conduttrice di Detto Fatto racconta gli inizi di carriera, l’amore per il marito e per il loro bambino, ma non solo: per la prima volta, la Balivo ricorda il triste episodio di un aborto spontaneo che due anni fa le ha portato un dolore immenso.
A cura di Valeria Morini
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Popolare volto Rai grazie alla conduzione di "Detto Fatto", Caterina Balivo è moglie e mamma felice: sposata dal 2014 con Guido Maria Brera, da lui ha avuto un figlio, Guido Alberto, che oggi ha quattro anni. Nel suo passato c'è però un episodio duro e doloroso, che la bella presentatrice ha raccontato in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Due anni fa è rimasta incinta per la seconda volta ma ha perso il bambino che aspettava.

Lavoro con dei ritmi impegnativi e con tante persone che, in qualche modo, dipendono da me. Questo mi impone di essere sempre professionale: allegra davanti alla telecamere. Ma c’è una cosa di cui mi sono pentita e che ancora non ho assorbito. Un paio di anni fa ero rimasta di nuovo incinta. Ero felicissima e, avendo già avuto un bambino, ero convinta che tutto sarebbe andato bene. Sapevo che tecnicamente qualcosa, come poi è successo, poteva andare storto, ma era come se la prima gravidanza — andata a gonfie vele — mi avesse dato la certezza che con questa sarebbe stato altrettanto. Invece no. Quando ho perso il bambino, al terzo mese, sono stata malissimo. Ma dovevo comunque andare in video, avevo le mie responsabilità. Non ne ho parlato nemmeno a mia madre e mi sono imposta di andare avanti. Ma ho capito di aver sbagliato: il dolore se non lo elabori non lo superi.

Da quel momento, l'idea di una nuova gravidanza la spaventa molto:

Non ho più voluto nemmeno tentare di rimanere incinta, per paura. Forse le cose solo adesso stanno iniziando a cambiare. Comunque sia, ho imparato una lezione importante: ora so che è giusto prendersi del tempo anche per stare male.

L'amore con Guido Maria Brera, la nascita del figlio

La Balivo ha inoltre raccontato l'inizio – piuttosto difficile –  della sua storia d'amore con Guido Maria Brera, conosciuto a casa di amici.

Mi era presentato dicendomi che avrebbe voluto scrivere un libro, quindi lo avevo inquadrato come un aspirante scrittore. Mi piaceva molto, così mi ero messa in testa di aiutarlo (…) Non riuscivamo mai ad incrociarci perché io lavoravo e lui nel fine settimana non c’era mai. Pensavo avesse una fidanzata. Poi finalmente siamo usciti e ho capito che non era uno scrittore in attesa di essere pubblicato ma che lavorava nella finanza, che era separato, che aveva due figli e poi che non c’era mai e mai ci sarebbe stato nel fine settimana perché andava a trovarli in Alto Adige. Se me l’avesse detto quando ci siamo conosciuti non l’avrei più incontrato. Avevo 29 anni e il giorno dopo la cena dicevo alle mie amiche: una volta che trovo uno che mi piace, ha tutte queste controindicazioni?

Poi, l'amore ha trionfato: "Ho capito che era una fortuna aver trovato una persona come lui piuttosto che stare con qualcuno di assolutamente libero ma infedele, per dire. Oggi i suoi figli, che hanno una mamma fantastica, li sento un po’ anche miei. E per il bambino che abbiamo avuto io e Guido sono al cento per cento i suoi fratelli: hanno un legame fortissimo". Felice della sua famiglia allargata, Caterina ha insegnato al suo Guido Alberto che non bisogna avere per forza una mamma e un papà: "Conosco persone gay che sarebbero ottimi genitori e eterosessuali che non augurerei a nessuno".

"Mi sono sempre piaciuta, anche con i chili in più"

La Balivo ha ricordato quindi gli inizi di carriera, quando ancora giovanissima passava le estati a "presentare serate di piazza, per cinquanta euro lordi". Una gavetta intensa ("Fino a 24 anni non ho mai fatto una vacanza") che l'ha portata ad arrivare terza al concorso di Miss Italia nel 1999 e a fare la valletta a "Scommettiamo che", all'epoca condotto da Fabrizio Frizzi e Afef ("La guardavo come fosse la Madonna"). La sua fortuna? "Capire presto quello che avrei voluto fare nella vita. Le difficoltà esistono ma sono convinta che si ha tenacia e determinazione, si superano". Nella consapevolezza che l'ha bellezza (rigorosamente priva di aiutini chirurgici) l'ha "aiutata. Aiuta ad emergere, almeno. Io ho sempre avuto un ottimo rapporto con il mio corpo, mi sono sempre piaciuta tanto, anche quando avevo dei chili in più". Ad insegnare a Caterina a sfruttare non solo le proprie doti esteriori è stata la madre:

Devo ringraziare mia mamma per questo e le tre regole che ha dato a me e alle mie sorelle: studiate, siate indipendenti e sposate solo chi vi ama. Anche per questo sono sempre stata immune dal fascino dell’uomo che ti tratta male. Quel tipo fa proprio pena. Ogni volta penso: chissà cosa ha subito da piccolo per essere così.

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