Costanza Caracciolo: “Uscii devastata dall’aborto, chiamate di auguri quando l’avevo già perso”
Costanza Caracciolo è diventata mamma della piccola Stella da qualche mese. Con la mente, però, torna all’aborto subito poco prima di restare incinta della sua bambina, quella perdita ancora dolorosa, anche per il modo in cui fu costretta ad affrontarla. Intervistata da Fuorigioco, inserto della Gazzetta dello Sport, l’ex velina racconta quelle ore dolorose. All’epoca ancora non sapeva che sarebbe diventata mamma dopo qualche mese.
La notizia della gravidanza
La notizia della gravidanza della Caracciolo era stata appena resa nota, quando l’ex velina fu costretta a intervenire sui social per chiedere che non le fossero mandati messaggi di auguri. Proprio quella mattina, infatti, aveva scoperto di avere perso il bambino che aspettava: “Fu bruttissimo. Ero dal dentista quando uscì su giornali e siti la notizia che ero incinta. Di lì a poche ore venni invece a sapere che avevo perso il bimbo. Fu una giornata terribile, con tutti quei messaggi di complimenti che mi erano arrivati… Nessuno dei giornalisti mi aveva chiamato prima di fare uscire la notizia della gravidanza: mi aspettavo maggiore delicatezza, attenzione; avrei per esempio chiesto di aspettare a divulgare la notizia, almeno fino al superamento del momento più critico di ogni gravidanza. Che delusione, che rabbia, il giorno più brutto della mia vita, ne uscii devastata”.
L’arrivo di Stella
“Molte donne mi hanno scritto e raccontato le loro esperienze in questo senso. Succede ancora oggi. Hanno bisogno magari di sfogarsi, di confrontarsi, di trovare conforto. È la dimostrazione che spesso le donne sono sole in certe circostanze” continua la compagna di Bobo Vieri, felice di avere potuto aiutare altre donne costretta a vivere la sua stessa situazione. E sull’arrivo di Stella aggiunge prudente:
Fino al quinto mese non ne abbiamo voluto parlare praticamente con nessuno. Ho vissuto quel periodo con grande tensione, avevo mille paure. Poi, invece, me la sono davvero goduta.