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Eva Riccobono: “L’allattamento è fichissimo, le tette non hanno solo uno scopo sessuale”

Eva Riccobono ha parlato di come l’allattamento venga considerato un tabù. Le foto con il piccolo Leonardo attaccato al seno, spesso provocano commenti di utenti scandalizzati. La modella, allora, ha spiegato che è la nutrizione artificiale a essere solo un business, “una cosa di una cattiveria mostruosa” e ha aggiunto che il seno non può essere usato solo per scopi sessuali.
A cura di D.S.
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In una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair, Eva Riccobono ha raccontato la gioia di essere diventata mamma. La modella ha partorito in un ospedale pubblico di Londra. Subito dopo il parto, ha avuto modo di allattare suo figlio al seno:

"Mio figlio lo allatto tutte le volte che vuole. Se cerca un conforto o se piange, viene, fa una "ciucciatina" e sta tranquillo".

La giovane mamma è convinta che tutte le donne – eccetto rari casi – siano in grado di allattare i propri bambini. Inoltre, trova ridicolo che qualcuno sostenga che i figli manipolino le loro madri con il pianto:

"C'era un periodo in cui si diceva "eh, ma quello lì lo fa apposta, ti usa come ciuccio". Ma come si fa a pensare che un bambino di pochi mesi abbia l'intelligenza di manipolare la madre? I bambini piangono perché hanno un bisogno. Poi mi dicevano "piange perché non hai abbastanza latte" o "forse dovresti mangiare cose diverse". Niente di vero. A parte casi eccezionali, tutte possono allattare. Le sembra possibile che su 10 donne che incontro, 9 dicono di non aver avuto latte? Fosse vero, saremmo l'unica specie a non poter nutrire i nostri piccoli, saremmo già estinti".

Eva Riccobono, poi, ha detto la sua sulla nutrizione artificiale, che vede più come un business:

"Scegliere di nutrire un figlio artificialmente è sacrosanto ma appunto è una scelta. A me piacerebbe che tutte le donne venissero messe nelle condizioni di scegliere mentre oggi si promuove la nutrizione artificiale e l'allattamento no, anzi parlarne è diventato un tabù. Dietro l'allattamento artificiale, c'è un business: dal latte in polvere al biberon, al ciuccio. È una cosa di una cattiveria mostruosa. In nome del dio denaro, si nega alle donne di dare il meglio ai loro figli. Non giudico, però, chi decide di non allattare".

Eva Riccobono: "Mi sentivo sbagliata e provavo dolore quando dicevano che avevo poco latte"

La modella ha limitato i suoi impegni lavorativi per stare accanto a Leonardo. Emotivamente non ce l'avrebbe mai fatta a staccarsi da lui e tornare a lavoro dopo il parto. Ha spiegato, poi, di aver avuto bisogno di sostegno quando la facevano sentire sbagliata:

"Avere un figlio è un momento delicatissimo e si ha bisogno di sostegno, soprattutto se si decide di allattare. L'associazione Leche League mi ha aiutata. In tanti, invece, mi hanno fatta sentire sbagliata. Chiunque mi ha detto: "Guardi c'è poco latte". Provavo frustrazione e dolore".

Infine, ha risposto a chi l'ha criticata per aver pubblicato sui social foto in cui allatta il suo bambino:

"Posto tante foto per far capire che l'allattamento è fichissimo, comodo e naturale. Mi scrivono: "Ma perché non lo fai a casa tua?". Ma potrò allattare mio figlio dove mi pare? Abbiamo calendari di showgirl ovunque, le tette ce l'abbiamo anche per quello, mica solo per scopi sessuali. Io non tiro fuori la tetta e la sventolo. Ho una prima e mezzo, è già tanto che mio figlio la vede! Se allatto in pubblico, non intendo fare del male a nessuno e mi dispiace che qualcuno si offende. Le donne che vogliono allattare devono essere aiutate a farlo. Molte donne mi ringraziano. Se il seno si rovina? Il seno si rovina a prescindere e preferisco rovinarlo per amore di mio figlio".

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