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Fabrizio Corona presenta la sua biografia: “La verità è che non mi pento di nulla”

Fabrizio Corona ha presentato la sua biografia, intitolata “La cattiva strada”. Edita da Mondadori, è incentrata soprattutto sul suo rapporto con il padre Vittorio. Assenti del tutto le vicende giudiziarie, già raccontate nel precedente “Mea culpa”.
A cura di Noemi Sellitto
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Fabrizio Corona continua a far parlare di sé. Stavolta, però, a finire nell'occhio del ciclone c'è la sua biografia La cattiva strada, edita da Mondadori. Nel libro, presentato a Milano qualche giorno fa, assume un ruolo centrale il rapporto che Corona ha avuto con il padre Vittorio. Mancano del tutto, invece, le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto.

Pensato come un viaggio nel passato dell'autore, La cattiva strada parte dalla sua infanzia in Sicilia. Classe '74 e originario di Catania, già nel 2014 era uscito nelle librerie con Mea culpa. Scritto dopo tre mesi di detenzione, parlava della sofferenza di quel periodo. Sono passati due anni da allora, ma il personaggio più discusso del piccolo schermo ha scelto di raccontarsi di nuovo, seppur in maniera più riflessiva e al netto di una serenità ritrovata.

Fabrizio Corona: "L'ho scritta con il cuore"

Dal carcere duro alla libertà. Di Fabrizio Corona si è parlato tante volte, al punto che spesso la sfera privata si è mescolata con quella pubblica. A finire sotto i riflettori le sue storie d'amore tormentate, prima con Nina Moric e poi con Belén Rodriguez. Capitolo a parte, invece, va riservato all'iter giudiziario che lo ha coinvolto e all'importanza che il figlio Carlos ha avuto per lui in quel periodo particolarmente buio della sua vita. Se nel precedente Mea culpa il re dei paparazzi aveva raccontato quella brutta esperienza, oggi ha deciso di mostrare un aspetto di sé lontano dalle aule di tribunale e dalle questioni legali.

Come si legge sul sito della Mondadori, infatti, La cattiva strada parla di come da liceale di buona famiglia sia diventato il Corona che tutti conosciamo. Nel libro non manca nulla: "C'è l'infanzia in Sicilia, il tuffo di testa nella piscina vuota, l'adolescenza a Milano, le tentazioni, la fascinazione per il mondo dello spettacolo, i soldi facili. Le donne più belle del mondo. Nina e Belén. Lele Mora. E soprattutto c'è il padre: Vittorio Corona, per Fabrizio un modello da emulare, un esempio, un giudice. Perché è proprio il padre, solo lui, che Fabrizio cerca di rendere orgoglioso, ed è solo da lui che Fabrizio si lascia giudicare".

Tirato in ballo ancora una volta dal gossip per la sua relazione con Silvia Provvedi del duo Le Donatella, nel corso della presentazione della biografia alla Mondadori di Milano Corona ha dichiarato:

Non va data la colpa agli altri ma a se stessi. In questo mondo sono entrato in punta di piedi, poi di petto, poi l’ho plasmato. Ho fatto sì che i sentimenti e la morale fossero cancellati per interessi cinici. Quel mondo l’ho plasmato a mia immagine e somiglianza. Io ero quello […]. La cattiva strada è un libro da leggere, che può insegnare qualcosa agli altri e su cui  si potrebbe lavorare per un racconto anche dal punto di vista televisivo. È un libro scritto con il cuore […]. Avevo in mente un libro giuridico, tecnico, sono diventato un ottimo conoscitore della legge penale e volevo attaccare il sistema giudiziario, raccontare che cosa non funziona in galera: il mio editor mi ha detto se stravende La cattiva strada, facciamo un saggio.

Una vita tormentata, quella di Fabrizio. Eppure, come ha affermato lui stesso:

Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto consapevolmente. La verità è che non mi pento di nulla.

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