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Federica Pellegrini: “Parteciperò a Tokyo 2020, non è il momento di farmi una famiglia”

In un’intervista rilasciata al settimanale ‘Chi’, Federica Pellegrini ha chiarito di non avere intenzione di ritirarsi e ha annunciato la sua partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Inoltre, ha spiegato che per il momento non pianifica il matrimonio con Filippo Magnini, né la maternità.
A cura di Daniela Seclì
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Federica Pellegrini ha rilasciato una lunga intervista al settimanale ‘Chi', nella quale ha smentito le indiscrezioni su un possibile ritiro e ha annunciato che parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo del 2020:

"Ho deciso che parteciperò alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Alla fine ho capito che la sfida è con se stessi e questa scelta l’ho fatta per me: non potevo smettere quello che ho fatto per una vita e finire con un ricordo così, un quarto posto, una medaglia mancata di pochissimo a Rio. Non volevo chiudere la mia carriera così. Forse ho scelto di continuare a nuotare anche perché voglio farlo nel migliore dei modi e la vittoria di dicembre (ai Mondiali in vasca corta a Windsor, in Canada, ndr) mi ha aiutato in parte a cancellare quel brutto ricordo".

Per il momento, dunque, non programma matrimonio e figli con il fidanzato Filippo Magnini. Ritiene che non sia ancora arrivato il momento giusto:

"Una donna sente quando arriva il momento anche per fare dell'altro. Forse ho deciso di spostare tutto in avanti proprio perché quel momento per me non è ancora arrivato, non mi sento pronta a spostare l'attenzione sulla famiglia. In fondo, certe cose non vanno programmate. Non è ancora il momento di fare un'altra vita".

"Prima di una gara penso ‘entro e uccido le altre'"

Federica Pellegrini, poi, ha ammesso di non avere un carattere facile: "Il nuoto non è uno sport maschilista. Se vinci va bene tutto e abbiamo pure gli stessi riconoscimenti, ma in Italia se un uomo vince è un leader e riunisce tutti sotto di sé. Una donna che vince, invece, è stron**, anche per le altre donne. La simpatia, lo ammetto, non è la mia dote più grande. Comunque negli anni mi sono ammorbidita. Ero dura con gli altri come lo ero con me stessa. Non è che mi piace vincere, è che non mi piace perdere. Prima di una gara il mio pensiero non è ‘entro e vinco', è ‘entro e uccido le altre'. Ma è lo stesso anche con i giochi di società. Sono tutti terrorizzati quando giocano con me. Del resto ci vuole un carattere particolare per nuotare. Deve piacerti soffrire in allenamento, deve proprio piacerti. Levando lo stop estivo, qualche giorno a Natale e Capodanno e la settimana dopo le qualificazioni mi alleno più di 300 giorni l’anno, più di otto ore al giorno durante la settimana, mezza giornata al sabato. Ma se fuori vasca mi sento completa, in piscina vado più leggera".

"Ho avuto momenti bui, volevo mollare tutto e mangiavo per il nervoso"

Infine, ha ripercorso alcuni momenti difficili della sua carriera: "Ho avuto anch’io i miei momenti bui, quando volevo mollare tutto. Il primo intorno al 2006. Vivevo a Milano, avevo problemi ormonali e mangiavo per il nervoso. E più mangiavo, più mi arrabbiavo con il mondo e più tornavo a mangiare. Ho preso delle decisioni fondamentali, in questo percorso mi sono fatta aiutare da una persona, uscirne da soli non si può. Allora ho messo un punto su tutto. Ho deciso di spostarmi a Verona e dare un taglio a tutto quello che c’era stato prima. Fatto questo ho preso coscienza di me: tutti i tasselli, anche emotivi della mia vita sono tornati a posto. E il dentro ha cominciato ad assomigliare al fuori. […] La seconda volta che ho detto ‘mollo tutto' è stato quando è morto Alberto Castagnetti nel 2009. Ero persa, ho pensato: ‘Adesso entro in un tunnel senza uscita'. Però non ho mollato e penso che lui sarà contento anche se era un cinico".

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