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Funerali di Hayley, il principe Carlo: “Il suo amore per la vita era contagioso”

Si sono tenuti oggi i funerali di Hayley Okines, la 17enne che a causa della progeria aveva il corpo di una centenaria. Il principe Carlo ha voluto mostrare la sua vicinanza ai genitori tramite una lettera. I partecipanti alla cerimonia funebre si sono vestiti di turchese, il colore che la ragazza adorava. La sorellina Ruby ha commosso tutti intonando la canzone “You’re free”.
A cura di Daniela Seclì
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Si sono tenuti oggi, i funerali di Hayley Okines. La giovane inglese affetta da progeria è deceduta a soli 17 anni. Il suo corpo aveva le sembianze di quello di una donna di 104 anni. Si è spenta tra le braccia di mamma Kerry. I medici avevano messo al corrente i genitori di Hayley sul fatto che non avrebbe raggiunto la pubertà. Eppure la piccola aveva affrontato con coraggio la sua malattia, arrivando – inaspettatamente – a 17 anni.

È toccato a Kerry il triste compito di annunciare la morte della figlia. Sui social ha pubblicato poche semplici parole: "È andata in un posto migliore". La cerimonia funebre ha avuto luogo oggi alla All Saints Church di Sidney alle 12:15. Durante la funzione sono stati letti dei passaggi tratti dal libro di Hayley, Old before my time.

"La mia vita con la progeria è piena di felicità e bei ricordi. Nel mio intimo, non sono diversa da nessuno. Siamo tutti umani".

Anche due altri giovani che stanno affrontando la stessa sfida, si sono recati a darle l'ultimo saluto. Molto commovente il momento in cui la sorellina Ruby di soli nove anni, ha intonato per lei la canzone "You're free" (Sei libera), mentre la madre si scioglieva in lacrime. Molti dei presenti si sono vestiti di colore turchese, sapendo che la giovane lo adorava.

La lettera di Carlo e Camilla

Sono tantissime le persone che si erano affezionate a Hayley e avevano visto in lei un vero e proprio esempio di coraggio e forza. Tra loro c'è anche il principe Carlo. In occasione della morte della diciassettenne, ha fatto avere ai genitori una lettera da parte sua e di Camilla. Nella missiva si legge:

"Cari signor e signora Okines, mia moglie e io volevamo farvi sapere quanto i nostri cuori siano con voi nella straziante tragedia della perdita della vostra adorata figlia Hayley. Ricordo benissimo il mio incontro con lei all'evento "Children of Courage", tenutosi nell'abbazia di Westminster nel 2004. Fui profondamente impressionato dal suo incredibile spirito e dal suo contagioso amore per la vita. So che è stata d'ispirazione per milioni di persone, grazie al modo in cui gestiva la sfida inimmaginabile della progeria. Dovete essere davvero orgogliosi del modo in cui ha usato la sua breve vita per fare la differenza nelle vite degli altri, attraverso le sue opere benefiche. Spero che troviate conforto – malgrado le pene che state soffrendo – nelle sue sorprendenti conquiste. Proprio i suoi gesti, infatti, sono l'enorme ringraziamento all'incessante amore e cura che so che la vostra famiglia le ha dato. Temo che in circostanze così indicibilmente tristi, le semplici parole siano disperatamente e totalmente inadeguate. Quindi, sebbene mi renda conto perfettamente che niente vi sarà di consolazione, tutto ciò che possiamo fare è tenervi tra i nostri pensieri più speciali e nelle nostre preghiere. Charles, con la più grande comprensione".

Molto sentite anche le parole del parroco Michael Bailey, che ha celebrato la cerimonia.

"Ha vissuto la sua vita al massimo delle sue capacità. È stata un esempio per tutti noi. Hayley ha dato grande speranza a migliaia di persone in tutto il mondo. Il suo coraggio è stato un'ispirazione".

Il padre Mark: "Siamo orgogliosi di lei"

Mark, il padre di Hayley ha dichiarato:

"Non ha mai parlato male di nessuno. È andata avanti con la sua vita e ha affrontato tutto ciò che le accadeva. Siamo così orgogliosi di lei e del fatto che abbia dedicato la sua vita a far conoscere la progeria. Siamo orgogliosi anche del modo in cui ha affrontato le cure, in maniera quasi pionieristica. Come genitori abbiamo affrontato ogni giorno, non come una sfida, ma come un giorno in più nella vita della nostra bambina".

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