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Furto a casa di Diletta Leotta, ecco come è andata e chi potrebbe essere stato

Gli aggiornamenti sul furto a casa di Diletta Leotta: sarebbe stata la stessa conduttrice ad allertare la polizia, avvisata dai sistemi di allarme collegati direttamente con il telefonino. Confermata la sparizione di 8 orologi, di cui 4 di marca Rolex, altri preziosi e contanti (6mila euro) per un valore complessivo di 150mila euro.
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È stata Diletta Leotta ad avvisare la polizia di aver subito un furto, forse avvisata dal sistema informatico d'allarme collegato direttamente con il telefonino. Il giorno dopo la diffusione della notizia del furto a casa della giornalista sportiva più amata e seguita d'Italia, il Corriere della Sera ricostruisce i fatti. L'appartamento è ai piani alti di un condominio esclusivo di corso Como. Diletta Leotta avrebbe avvicinato e informato la pattuglia nei pressi di piazza XXV Aprile alle 2.20 di notte. All'arrivo nei pressi dell'appartamento, le Forze dell'Ordine hanno rilevato la finestra del balcone forzata e l'appartamento messo a soqquadro.

Il bottino dei ladri: 150mila euro

In un primo momento, si era parlato di un furto del valore di 160mila euro. Confermata la sparizione di 8 orologi, quattro di questi di marca Rolex. Poi gioielli e altri preziosi tra cui anelli e collane, contanti per un totale di circa 6mila euro e uno zainetto contenente carte di credito e documenti d'identità. Il Corriere della Sera scrive di una refurtiva del valore di 150mila euro. Confermata l'asportazione della piccola cassaforte. Si tratterebbe di professionisti e i tempi di esecuzione sarebbero stati molto rapidi.

Le indagini della Scientifica

La Scientifica ha rilevato le impronte stabilendo che i malviventi in azione sarebbero stati almeno due, un terzo avrebbe potuto fare da palo. Stando alla dinamica del furto, le prime indagini puntano già a isolare una serie di gruppi criminali, specialisti dei colpi in casa e noti alle Forze dell'Ordine. Sono stati ascoltati anche i vicini di casa e la polizia sta acquisendo tutti i filmati delle telecamere, anche in strada e anche quelli dei giorni precedenti, alla ricerca di eventuali appostamenti allo scopo di riconoscere volti già noti agli schedari e ai fascicoli della polizia. Si batte la pista dell'est.

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