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Karima alias Ruby Rubacuori: sto male ma prima dei 18 anni non parlo

Karima, alias Ruby Rubacuori, ha rilasciato una telefonata al quotidiano Repubblica nella quale ha dato la sua versione dei fatti sullo scandalo Berlusconi e Bunga Bunga.
A cura di Fanpage Admin
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ruby rubacuori alias karima

La minorenne di origine marocchina Ruby Rubacuori adesso ha un nome: si chiama Karima ed è figlia di un venditore ambulante di nome Muhammad El Marough, anche lui privo di risorse per vivere e residente a Torrente San Filippo a Letojanni, in provincia di Messina.

Il quotidiano Repubblica è riuscito a strappare una telefonata alla giovane Karima, nella quale le ha chiesto i primi commenti a caldo dopo tutta la vicenda del Bunga Bunga nei villini del premier. La versione data da Silvio Berlusconi su Ruby Rubacuori, trova riscontro nelle poche parole della minore: "Ci sono delle cazzate sui giornali! Portatemi i verbali, le carte le vorrei vedere. Io parlerò sicuramente quando sarò maggiorenne. Prima dei 18 anni, non parlo".

Niente da aggiungere insomma alle foto di Ruby che ormai circolano da ben 2 giorni sul web, sebbene siano oscurate data la sua minore età. Solo qualche dichiarazione fugace sul Premier e sul suo coinvolgimento nella sua scarcerazione dopo l'arresto per furto: "Io non rinnego niente di quello che ho fatto, se non avessi fatto questo percorso non sarei la Ruby di oggi: sarebbe stato diverso se avessi avuto dei genitori. Con Berlusconi non c'è un rapporto così diretto. Mi dispiace, sono state coinvolte persone che mi hanno aiutato senza chiedere niente in cambio".

A questo punto, parla anche suo padre e da sfogo alla rabbia che si porta dentro già da qualche tempo: "Non so più niente di lei. Non voglio più vederla. Se pretende di vivere da occidentale faccia pure, ma lontano da casa. Io sono un uomo di sani principi e non accetto che si viva senza rispettarli!". Queste le dure parole di un padre con la sua cultura ben radicata, che si trova ad affrontare una figlia ribelle come Karima. In molti a Letojanni conoscevano le sue aspirazioni, non a caso era riuscita anche a conquistare una fascia al concorso Miss ragazza per il cinema a Sant'Alessio Siculo, nei pressi di Taormina. La sua notorietà su Facebook però è arrivata solo dopo il coinvolgimento in questa vicenda con nomi del calibro del Presidente del Consiglio, di Emilio Fede e Lele Mora.

A tutti diceva che ormai lavorava in Mediaset e agli agenti di Brignole che l'avevano fermata lo scorso settembre con ben 5.000€ in tasca aveva risposto: "Che c'è di strano? Io lavoro con Lele Mora!".

Foto: Facebook, Corriere.it, Novella 2000 e Oggi

Eleonora D'Amore

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