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“L’avrei uccisa”, Mosetti come Russo? Il limite sottile tra parole e intenzioni

Dopo le parole pronunciate al ‘Grande Fratello Vip’, Clemente Russo si è ritrovato a essere il mostro sbattuto in prima pagina. Nelle scorse ore, Antonella Mosetti è ricorsa alla stessa frase ma rivolta a Giulia De Lellis: “Se fossimo state fuori, l’avrei uccisa”. Su Rai2, intanto, Adriana Volpe assicura che in caso di tradimento taglierebbe la gola al marito. È giusto demonizzare una frase, condannando a monte un’intenzione violenta che non ha mai avuto luogo?
A cura di Daniela Seclì
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Non si è ancora placato il ciclone mediatico abbattutosi sulla casa del ‘Grande Fratello Vip‘, dopo la frase pronunciata da Clemente Russo. Il pugile di Marcianise, che nel suo percorso di vita si è più volte speso per togliere dalla strada i ragazzi dei quartieri più difficili di Napoli, ha visto andare in frantumi la sua immagine di esempio positivo, per una frase azzardata e gravissima, ma detta d'impulso.

La squalifica di Clemente Russo è stata reputata necessaria dal ‘Grande Fratello Vip', per via di alcune parole pronunciate mentre chiacchierava con Stefano Bettarini. L'ex calciatore gli ha rivelato di aver "beccato a pieno con tutte le scarpe" Simona Ventura mentre, a suo dire, lo stava tradendo. Russo, allora, ha replicato

"Ma non nel letto altrimenti gliela lasciavi lì morta".

In un quadro come quello italiano, dove il femminicidio è ormai tristemente all'ordine del giorno, la frase di Clemente è sicuramente da condannare. Il fatto, poi, che sia stata pronunciata in un programma seguito da milioni di italiani, ne amplifica la gravità. Prima di etichettarlo come un pericoloso assassino, però, occorre sottolineare come il suo vissuto indichi, senza ombra di dubbio, che si trattava semplicemente di una frase di uso comune a cui non sarebbe mai seguito un reale gesto violento. È giusto demonizzare una frase del genere, ma l'impatto mediatico è stato tale che Russo si è trovato a essere processato in tv, come se alle parole fosse seguita la reale intenzione di fare del male a Simona Ventura.

Mosetti: "Avrei ucciso Giulia De Lellis", è da squalificare?

Dopo la diretta della terza puntata del ‘Grande Fratello Vip', due concorrenti hanno usato la stessa espressione pronunciata da Clemente Russo. Elenoire Casalegno si è detta pronta a uccidere chiunque attacchi sua figlia. Antonella Mosetti, invece, ha dichiarato che se la lite con Giulia De Lellis fosse avvenuta fuori dalla casa, l'avrebbe uccisa. Ecco come è andata la conversazione. L'inviata di ‘Mistero' ha detto: "Da madre capisco, se uno mi tocca mia figlia sono pronta a uccidere, perché mia figlia è sopra ogni cosa e sopra ogni persona. Però non dovevi fare così". E Antonella Mosetti ha replicato: "L'avrei uccisa se stavamo fuori". Questa frase non è stata considerata grave quanto quella di Clemente. O almeno, allo stato attuale delle cose, non c'è notizia di un annullamento del televoto basato sull'intenzione di squalificare le Mosetti. Come mai due pesi e due misure? Probabilmente perché, per quanto non si stia offrendo uno spettacolo edificante, è talmente evidente che si tratta di un modo di dire fine a se stesso, che punire la showgirl risulterebbe ridicolo. Nonostante le parole pesanti rivolte a Giulia, una volta uscita dalla casa, è impensabile che la Mosetti si metta sulle tracce della De Lellis.

Volpe: "Taglierei la gola a mio marito", fuori da ‘I fatti vostri'?

Anche fuori dalla casa del ‘Grande Fratello Vip' il clima non è migliore. Nella puntata di ‘Striscia la Notizia' andata in onda il 4 ottobre, è stata evidenziata una frase detta da Adriana Volpe durante una puntata della trasmissione ‘I fatti vostri'.

"Se per caso dovessi trovare del rossetto rosso sulla camicia di mio marito, credo che oltre al rossetto rosso dovrei rimuovere anche delle gocce di sangue. Lo strozzo, gli taglio la gola".

Adriana Volpe dovrebbe essere cacciata dalla trasmissione? Chiaro che no. Il pubblico in studio ha accolto la battuta sorridendo e applaudendo. Le sue parole non possono certo essere considerate un incitamento a uccidere i mariti infedeli. Dunque, per quanto siano parole di una certa gravità e di pessimo gusto, occorrerebbe non demonizzarle a prescindere e soprattutto non collegarle a un'intenzione violenta che evidentemente non ha mai avuto luogo.

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