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L’ultimo dramma di Carlo Ripa di Meana: “Come ho fatto a non capire che Marina stava così male?”

Il figlio adottivo dei Ripa di Meana, Andrea Cardella, racconta gli ultimi giorni di vita del padre: “Aveva sempre Marina nel cuore. Il suo cruccio era non aver capito quanto lei stesse male”.
A cura di Valeria Morini
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Lo scorso 2 marzo è morto Carlo Ripa di Meana, scomparso a soli due mesi dalla morte dell'amatissima moglie Marina. A raccontare gli ultimi giorni insieme, in un'intervista a Oggi, è Andrea Cardella, figlio adottivo della coppia. Andrea è stato accolto nella loro casa nel 2010 e da quel momento ha condiviso ogni momento della vita con i due celebri personaggi del jet set romano. A Oggi, ha rivelato alcuni particolari inediti sul dolore provato da Carlo dopo la scomparsa della moglie.

Andrea Cardella chiamava ‘onorevole' il papà adottivo Carlo

È stato proprio Cardella ad annunciare la morte di Carlo Ripa di Meana, deceduto dopo lunga malattia a 89 anni. Andrea ha spiegato di averlo sempre chiamato "Onorevole" dandogli del lei, per rispetto. Inoltre, ha rivelato il grande dolore provato da Carlo dopo l'addio di Marina Ripa di Meana: non aver capito che cancro contro cui la sua compagna di vita lottava da anni era allo stadio terminale.

L’onorevole ha trascorso le settimane lacerato da un grande cruccio. “Come ho fatto a non capire che Marina stava così male?”, ripeteva. “Marina non voleva che lei sapesse, che lei soffrisse”, gli spiegavo.

Carlo ha saputo della morte di Marina dalla tv

L'amore tra Carlo e Marina Ripa di Meana era durato oltre 40 anni: si erano conosciuti nel 1976 e sposati nel 1982. Negli ultimi tempi, la malattia del marito l'aveva spinta a tenergli nascosta la gravità delle sue condizioni di salute. Carlo ha saputo della morte di Marina in tv, nonostante la moglie fosse in una stanza a pochi metri da lui. Dopo il lutto, Andrea Cardella aveva cercato di farlo reagire: l'89enne stava per cambiare casa, per ricominciare a vivere nonostante il dolore.

Speravo di avere più tempo da trascorrere con mio padre. Lo spronavo: “Onorevole, si rimetta presto e ritorni a casa: ho bisogno del suo aiuto per organizzare il trasloco”. Si era infatti deciso di lasciare la grande casa di via Ovidio a Prati, dove è morta Marina, per trasferirsi in un appartamento più piccolo, ma luminosissimo in via Gorizia, quartiere Trieste… Era speranzoso e non vedeva l’ora di iniziare questo nuovo capitolo della sua vita, il capitolo di padre e figlio. Ma con Marina sempre nel cuore e nella mente.

La gigantografia di Marina accanto

Il destino ha voluto che Ripa di Meana raggiungesse la moglie prima del previsto. Lo ha ricordato con affetto anche la figliastra Lucrezia Lante della Rovere, figlia di Marina nata dal suo primo matrimonio. Andrea, al fianco di Carlo fino all'ultimo, ha infine ricordato a Oggi l'ultimo sogno del padre adottivo: regalarsi una fotografia della compagna a grandezza naturale, per guardarla ogni giorno.

Aveva chiesto all'architetto Aldo Ponis di preparare una gigantografia da una foto di Marina coi pattini, un’immagine che tenevano incorniciata vicino al tavolo da pranzo. La voleva a grandezza naturale, per immaginarla sempre vicino a sé.

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