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La Parodi insiste: “Non ho copiato Katy Perry e l’abito sta meglio a me”

Non ci sta a passare per “copiona” Cristina Parodi che smentisce di essersi ispirata allo stile di Katy Perry anche perché l’abito incriminato, a suo dire, le starebbe meglio che alla cantante.
A cura di Stefania Rocco
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Gli incidenti di stile di Cristina Parodi sono diventati all’ordine del giorno. Dopo aver indossato lo stesso abito di Michelle Obama e dopo essere stata accusata di essersi ispirata anche a Katy Perry, la conduttrice scende in campo per dire la sua. Se nei confronti della moglie del Presidente degli Stati Uniti d’America aveva preferito non esprimersi, con la cantante ci va meno cauta e, al settimanale Grazia, affida la sua rettifica:

Bè, adesso non facciamo le maniacali. L'abito che ho messo a Roma alla presentazione dei palinsesti Rai è di questa primavera/estate, di Blumarine. Evidentemente lo abbiamo entrambe. Giuro che non l'ho fatto apposta, tanto più che Katy Perry non è esattamente la mia icona di stile. E poi dalle foto che ho visto direi che sta meglio a me! Lei è una popstar, giovane, ma è più bella quando si mette i colori accesi, le paillettes. Quell'abito ha uno stile più serio e chic.

Eleganza contro trasgressione. La sfida è ardua.

L’impegno da First Lady

La nuova conduttrice de La vita in diretta è sempre più calata nel suo ruolo di First Lady di Bergamo. Moglie di Giorgio Gori, nuovo sindaco della città, confessa che farà fatica a “sdoppiarsi” per ricoprire il suo ruolo di moglie e madre e quello di giornalista televisiva. La tv, infatti, la costringe a rimanere a Roma mentre la sua famiglia continuerà a vivere a Bergamo:

Torno a Bergamo il fine settimana. Nella Capitale ho una casa piccolissima che avevo preso quando conducevo il Tg5. E' nel quartiere Trastevere. Molto comoda per gli studi di Mediaset al Palatino, un po' meno per quelli di Rai a Saxa Rubra. Sarà un sacrificio per tutti, speriamo ne valga la pena. Angelica, la figlia più piccola, continuava a chiedermi:  “Allora? Hai detto di no? Hai detto di no?”. Ho fatto molta fatica a dirle che avevo accettato il lavoro. Giorgio avrebbe preferito che trovassi qualcosa a Milano, era perplesso su Roma, ma ha sempre apprezzato l'impegno che metto nel lavoro. Non è uno di quelli che mi vuole a casa, sempre vicino a lui. Rispetta la mia libertà. Io penso che le donne oggi siano il vero motore della società. Sono più forti, fanno mille cose in più e con molta più fatica rispetto agli uomini, perché anche lavorando hanno sulle spalle il fardello della vita familiare. Sono convinta che abbiamo la possibilità di avere tutto, famiglia e carriera. Io me la sono conquistata. Certo ho avuto anche la fortuna di avere i mezzi per farmi aiutare, altrimenti non ce l'avrei fatta. Ma rivendico il mio diritto di fare la mamma di tre figli e lavorare. E credo che oggi questa sia una realtà condivisa da tante altre.

Le donne comuni condividono problematiche diverse ma, in linea generale, è difficile darle torto.

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