La redazione di UeD replica a Juan, ex di Sona: “Noi estranei ai fatti, siamo la parte lesa”
Il polverone sollevato da Juan Fran Sierra sta cominciando a dare i suoi frutti. Se l’obiettivo del modello spagnolo era quello di colpire al cuore il suo ex, per vendicarsi o per “chiudere il ciclo”, com’è solito sostenere, sarà presto raggiunto. A prendere le distanze dal primo protagonista del trono gay è stata Raffaella Mennoia, una delle redattrici che lavorano dietro le quinte di Uomini e Donne, probabilmente quella che coltiva maggiormente un rapporto diretto con il pubblico attraverso i social network.
Dopo il post di Juan che la vedeva tirata in causa, la Mennoia si è vista costretta a rispondere e lo ha fatto utilizzando proprio il profilo del modello, diventato primo nemico di Sona. La donna ribadisce la totale estraneità ai fatti da parte della trasmissione, che sarebbe parte lesa all’interno di questa incresciosa vicenda scoppiata con la pubblicazione di una telefonata privata tra Sona e Sierra:
Non posso autorizzare niente perché non mi risulta di conoscerla. Posso, però, esprimerle il mio disagio nel vedere come il mio lavoro sia ingiustamente denigrato sia nel caso in cui Claudio ci abbia preso in giro, che in quello in cui a farlo siate stati entrambi.
La risposta di Sierra è arrivata dopo qualche minuto:
Rispetto e ammiro il suo lavoro e non lo metto in dubbio. Sono colpevole tanto quanto Claudio nell’essere stato complice all’interno di questa bugia, e lo ammetto. Vi abbiamo preso in giro, a lei e a tutta l’Italia. È ora, però, di dire la verità.
Pochi istanti dopo è arrivata l’ennesima replica della Mennoia che ammette chiaramente di sentirsi parte lesa, insieme a tutta la redazione del programma:
Non voglio giudicare nessuno, non sono nella posizione di farlo, ma vorrei che il rispetto per il mio lavoro fosse mantenuto, non scrivendo slogan che non hanno molto senso. Lei è un uomo di comunicazione quindi sa molto bene come usare il mezzo per il fine. Spero che con il suo post le persone capiscano l’estraneità ai fatti che non ci vedono complici, semmai parte lesa.