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La retorica al Gf 12: dalle accuse ai ragazzi ai diritti degli omosessuali

Il Grande Fratello 12 si eregge a tribunale televisivo e sprofonda nella retorica da quattro soldi: prima si accusano i ragazzi di essere “la peggiore Italia” (ma non li hanno scelti loro?), poi si prova ad estorcere un “coming out” a Luca sbandierando i diritti degli omosessuali.
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La retorica del Gf 12

La terza puntata del Grande Fratello 12, dopo il flop di ascolti della scorsa settimana, ha visto mettere in scena ogni possibile sotterfugio per poter dare un barlume d'interesse ad una macchina stanca che va avanti a memoria e che non sorprende più. E allora ieri sera ci sono andati tutti giù pesante e, in alcuni momenti, si è vista davvero una televisione di pessimo gusto. Per più di un motivo.

Il primo momento clou è stato il massacro di Alfonso Signorini nei confronti dei ragazzi, accusati di essere ipocriti e di mostrare all'Italia il lato peggiore di loro stessi. Parole del direttore di Tv Sorrisi e Canzoni: "Voi non siete i ragazzi italiani!". La retorica impera perchè, a sentire l'Alfonso furioso, ci si domanda subito perchè allora gli autori e l'entourage abbia scelto proprio questi ragazzi. Chi le fa queste selezioni? Se si immaginava che, con la rissa tra Mirko e Filippo e le spaccature all'interno della casa, si poteva fare "brutta figura" perchè hanno scelto proprio loro? La risposta è semplice: si voleva dare proprio questo al pubblico, salvo poi fare moralismo da tre soldi in studio.

Il Grande Fratello 12 mercifica l'omosessualità

La trasmissione raggiunge alte gradazioni di retorica quando, una sorniona Alessia Marcuzzi coadiuvata dall'astuto Signorini, cerca di estorcere a Luca Di Tolla un coming out forzato, tramite una vera e propria azione di outing. Vale la pena ricordare la differenza tra i due termini: si ha coming out quando si dichiara spontaneamente la propria omosessualità, si ha outing quando viene messa in piazza la propria preferenza sessuale.

Nel vedere il ragazzo salernitano appassionato di squali bianchi, che nella casa del Gf 12 sta interpretando il ruolo del tombeur de femme, cercare di giustificarsi dalle rivelazioni di Valerio Pino e dalla pubblicazione dei suoi scatti professionali a tinte gay, Alfonso Signorini lo attacca:

Mi aspetto da te che tu dica che non c'è nulla di male ad essere omosessuale, non che tu faccia certe cose per soldi.

Eccola la retorica. Sbandierare l'omosessualità presunta di un concorrente salvo poi correggere il tiro e interpretare il ruolo dei paladini dei diritti della diversità, il tutto perchè in televisione bisogna dare il messaggio che essere omosessuali non significa essere diversi. Ma il problema è che, per come è stato teso il tranello nei confronti di Luca, è sembrato che gli autori del programma abbiano voluto architettare un vero e proprio gioco al massacro. Se di ieri sera si vuol trovare chi per primo ha calpestato il diritto ad essere diversi, non c'è che da guardarsi in studio, tra la Marcuzzi e il Signorini che, forti del loro ruolo di Mangiafuoco di collodiane memorie, hanno giocato con Luca come il gatto fa con il topo. Altro che reality, quello di ieri sera è stato un vero e proprio tribunale televisivo.

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