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La tassa sul seno rifatto in tempo di crisi: 20% di Iva alle maggiorate

La tassa sui ritocchi estetici sta per diventare realtà in Inghilterra, sotto il governo Cameron. Potrebbe arrivare anche in Italia e sarebbero guai per gli amanti del chirurgo plastico: tremano Cristina Del Basso, Francesca Cipriani, Belen Rodriguez e tutto il “club” del seno rifatto.
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Pamela Anderson al silicone

Tecnicamente si chiamerebbe "tassa sulla tetta", ma si preferisce mantenere l'aplomb della parola inglese che è altrettanto chiara: "boob tax". In tempi di crisi, dunque, si cerca di tassare di tutto e perchè non anche la bellezza modificata sul tavolo del chirurgo? L'idea è partita, appunto, dagli inglesi che stanno pensando di applicare l'Iva del 20% a tutte le donne che hanno il seno rifatto.

Ovviamente la supertassa sul ritocchino estetico sarà inflitta anche a tutti quei maschietti fanatici del ritocco, quelli tutto lifting e sedute dal chirurgo plastico personale. Nel frattempo, mentre il Governo Cameron, lancia l'idea, già corrono ai ripari i diretti interessati, ponendo l'attenzione sul fatto che nel campo della tassa rientreranno anche tutti quegli interventi necessari, come la correzione delle orecchie a sventola.

La tassa sul seno rifatto potrebbe arrivare anche in Italia

Nel nostro Belpaese è ancora presto per poter parlare di "boob tax" anche se, di questi tempi, nulla sfugge agli occhi del Governo. Nel frattempo il direttore scientifico e responsabile dell'Istituto di chirurgia, il dottor Pier Luca Bencini, spiega alla redazione di Libero, che è ancora presto arrivare a tassare i trattamenti medici di chirurgia estetica. Inoltre, questo in riferimento all'idea del Governo Cameron, potrebbe essere un'arma a doppio taglio in quanto favorirebbe l'evasione fiscale.

Come  dice  l’Organizzazione mondiale della sanità,  la salute non è assenza  di malattia, è vivere un benessere psico-fisico. Chi si sottopone a interventi estetici vive un disagio e quel disagio è una malattia. Siamo su un terreno molto delicato, difficile stabilire dove finisce il trattamento medico  e comincia quello estetico.

Complessivamente la manovra che "metterebbe le mani" sui seni rifatti e sui ritocchi estetici di ogni tipo, dovrebbe portare nelle casse del governo anglosassone circa 500 milioni di sterline. In riferimento all'Iva, al cittadino che vuole ritoccarsi chirurgiamente, l'intervento potrebbe costare circa mille euro in più. Quindi facciano molta attenzione le varie Demi Moore, Pamela Anderson, Angelina Jolie e tante altre, perchè il ritocchino potrebbe costare molto caro. Non avranno di questi problemi Kate Winslet e le donne della sua lega antibotox, da sempre contro la chirurgia estetica.

E in Italia? Quanti sono i vip che rischierebbero la boob tax? Sono un discreto numero a dire la verità: dalla "barbie girl" Francesca Cipriani alla maggiorata Cristina Del Basso, dalla chiacchieratissima Belen Rodriguez (all'epoca del video hard con Tobias Blanco, non c'era silicone) fino alla "femmena" di Gigi D'Alessio, Anna Tatangelo.

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