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Loredana Bertè: “Sono sposata con Bjorn Borg ma lui è bigamo”

Loredana Bertè si scaglia contro il tennista e suo ex marito Bjorn Borg, reo di essersi risposato nonostante fosse ancora legato a lei dal matrimonio contratto a Milano nel 1995. L’uomo, dice la cantante, è bigamo.
A cura di Stefania Rocco
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Loredana Bertè

E' un'intervista carica di rabbia quella che la cantante Loredana Bertè ha rilasciato al settimanale Top per rendere pubblica la sua situazione di moglie di un uomo bigamo. L'uomo in questione è Bjorn Borg, il famoso tennista che sposò la Bertè nel 1995 a Milano. Da allora, i due non avrebbero mai legalmente divorziato tanto Borg – che si è recentemente risposato – sarebbe bigamo. E non solo perchè Loredana, uscita da un momento particolarmente difficile in cui ha pensato al suicidio, ha annunciato che il tennista le dovrebbe un risarcimento record del valore di circa 18 milioni di euro, un milione all'anno dal 1995 a oggi:

Sono "sposatissima" purtroppo! Voglio il divorzio, è un mio diritto! Il matrimonio con Bjorn Borg è finto, per legge non poteva risposarsi. Lui è bigamo, a carico ha una denuncia dell'Interpol. Non può mettere piede in Italia, altrimenti lo beccano subito. I miei avvocati dovrebbero andare a cercarlo in Svezia, ma non possono perché non ho ì soldi per anticipare le spese del viaggio. O pago l'affitto di casa o pago gli avvocati. I suoi legali vennero a cercarmi ma poi sono spariti. Non sapevano dove lui fosse, so solo che mi deve un sacco di soldi. È "nullatenente", ma è introvabile perché è sempre in giro per il mondo. Mi deve un milione di euro all'anno a partire dal 1995. Come risarcimento danni. Per lui, che mi aveva detto "Vieni a casa e basta", sono andata a vivere a Stoccolma, in Svezia, abbandonando l'Italia e rinunciando al lavoro. Sono stata ferma per 6 anni. Questo è un risarcimento minimo, se si tiene conto poi dei figli che non ha voluto. I suoi eredi dovevano essere di puro sangue svedese. Peccato che quest'informazione la madre di Bjorn me l'abbia ‘ data dopo 6 anni. "Se lo avessi saputo prima a quest'ora non eravamo qua", le ho risposto. In quel preciso momento, da scema, ho deciso di andarmene. Invece ho sbagliato, avrei dovuto rimanere e fargliela pagare cara.

Un'acredine che dura dunque da anni ma che solo adesso la Bertè si è decisa a mettere in piazza, nella speranza di poter ottenere quello che lei considera essere suo diritto.

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