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Luca Argentero e la lontananza da Myriam: “Vorrei dei figli ma per telefono non vengono”

In un’intervista rilasciata al settimanale Grazia, Luca Argentero ha spiegato di aver visto molto poco la moglie Myriam Catania negli ultimi tempi, a causa dei tanti impegni lavorativi. Ciò rema contro il suo desiderio di paternità. Ha spiegato, inoltre, che il “mestiere” del marito è faticoso, soprattutto quando si ama una donna complicata.
A cura di D.S.
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Luca Argentero si è raccontato al settimanale Grazia. Natale è ormai alle porte e lui lo trascorrerà con sua moglie Myriam Catania e con le loro rispettive famiglie: "Festeggeremo in famiglia, a Torino e a Roma. Ogni anno ci alterniamo per la Vigilia e il 25. A casa mia si prepara un menù a base di agnolotti e stinco, a casa di Myriam di pesce. Amo fare i regali e arrivo sempre pieno di pacchetti. Non sono uno che li compra all'ultimo minuto: programmo tutto". Grazie alle feste in arrivo, Luca Argentero potrà passare più tempo con la sua compagna. A causa del troppo lavoro, infatti, i due si sarebbero visti molto poco negli ultimi tempi:

"In effetti in questi mesi ci siamo solo incrociati. Ecco perché, a periodi di grande attività, devono alternarsi momenti in cui ti prendi cura di te, della famiglia".

Quindi è tornato a parlare del suo desiderio di paternità:

"So esattamente come si fa, ma per telefono i figli non riescono a venire. O forse sono loro a decidere quando è il momento giusto di arrivare".

Luca Argentero: "Sono andato in analisi ma solo per curiosità"

L'attore ha svelato che per un certo periodo è andato in analisi:

"Sì, più per curiosità che per necessità. Myriam ha fatto un lungo percorso e, per dialogare con lei, volevo scoprire come fosse. Ma è durato poco, ho capito che non ne avevo bisogno".

"Myriam Catania è adrenalinica. Si annoia in fretta, sta diventando un difetto"

Infine, ha parlato del matrimonio e di quanto possa essere faticoso:

"Il mio matrimonio conta molto, ma sono consapevole che sia una fatica. Un lavoro difficile, non scontato: va alimentato, coltivato, soprattutto se stai con una donna complicata. Quando ci si sposa, si mette sulla carta un "bollino per l'eternità". Dal punto di vista spirituale è giusto: mi prenderò sempre cura di mia moglie. Ma dal punto di vista pratico, credo che ogni due o tre anni ci vorrebbe un corso di aggiornamento. Occorre smussare alcuni aspetti del proprio carattere. Myriam, per esempio, fa fatica a fermarsi: in 10 anni non l'ho mai vista per più di mezz'ora seduta sul divano. È adrenalinica, al limite dell'esasperazione. Sta diventando un difetto: si annoia in fretta. Io invece con gli anni ho imparato a ritagliarmi del tempo per rilassarmi, e fermarmi anche fisicamente. Non bisogna essere necessariamente sempre pieni di interessi".

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