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Luxuria: “A 18 anni mi stordivo, un prete coraggioso e il Papa mi hanno ridato la Fede”

Vladimir Luxuria racconta le difficoltà vissute fin da quando, da giovanissima, le fu imposto di smettere di frequentare la Chiesa. A riammetterla fu un prete coraggioso e l’apertura mostrata da Papa Francesco.
A cura di Stefania Rocco
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Ospite di Eleonora Daniele all’interno della trasmissione tv Sabato Italiano, Vladimir Luxuria ricorda il periodo più buio della sua vita. Erano i primi anni difficili, quelli in cui si riscoprì improvvisamente frustrata nel dover affrontare il mondo rispetto a un argomento semplice quale la sua sessualità. All’epoca, benché credente, dovette allontanarsi dalla Chiesa che non le perdonava il fatto di non sentirsi un uomo anche nell’anima:

Guardiamoci un po' allo specchio… tante cose sono cambiate. Non ho più 18 anni, adesso ne ho 52. Eppure vedo in quegli occhi una luce diversa rispetto a quella 18enne. Quando avevo 18 anni ero una persona spenta, brancolavo nel buio e non riuscivo a vedere una luce. Durante quella lunga notte ho avuto le mie tristezze, le mie malinconie, mi sono stordita, perché non mi sento una persona degna di essere amata, degna di avere un posto in famiglia, nella società e nella chiesa. Poi, quella luce che adesso vedo nei miei occhi, per fortuna l'ho vista in una lunga notte ed è iniziata l'alba. Ho detto a me stessa ‘non devi morire ma sopravvivere, non devi arrenderti, devi combattere'. Ed è da quel momento che ho cominciato ad avere più gente attorno a me, più fiducia, perché caro specchio io ho imparato una cosa fondamentale: il mondo non cambia se non cambiamo per primi noi. Che nessuno ci vorrà bene se per primi, ad amarci, non siamo noi stessi.

La rinascita di Luxuria

Ad aiutare Vladimir quando era già diventata famosa nel mondo dello spettacolo e in politica fu un prete coraggioso che la spinse a tornare in Chiesa, indipendentemente dai divieti che la donna dovette subire in passato. Quella sorta di riammissione, il fatto di poter finalmente tornare ad abbracciare quella fede dalla quale era stata costretta a staccarsi, commossero Luxuria al punto da renderla un’altra, ancora una volta:

Per quelle come me per tanto tempo sembra che il destino non potesse avere un posto nella Chiesa. Poi ho conosciuto un prete coraggioso come don Gallo e ho conosciuto queste parole di apertura da parte del nuovo Papa. E io che non entravo da così tanto tempo in chiesa, sono rientrata. Mi sentivo un po' come un'intrusa. Poi a un certo punto ho sentito dal prete una frase che mi è entrata nel cuore: "Io non sono degno di partecipare a questa mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato". Quella parola è arrivata perché a un certo punto una signora mi ha detto "Cosa aspetta a prendere la comunione?". Ho pensato "Sono degna anche io". E da quel momento ho capito che tutti, nessuno escluso, hanno il diritto di pregare e avere una fede.

Il buddismo fu la sua fuga

Per qualche anno Luxuria ha abbracciato il buddismo, una corrente di fede che le ha offerto supporto all’epoca in cui il cattolicesimo la escluse. Fu lei stessa a raccontare quel periodo. Era appena il 2013 quando Luxuria raccontò: “Ho sempre avuto un forte ascendente per la spiritualità e, quando ero ancora un maschietto, ero cristiano, osservavo la fede cristiana. Poi quando cominciai a vestirmi da donna, mi fecero capire che in chiesa non mi avrebbero più accettato. Quindi la mia persona e la mia personalità era incompatibile con la religione cattolica. La fede buddhista mi ha aiutata a capirmi. Io mi auguro che, con questo nuovo Papa, la chiesa possa aprire ai divorziati e ai gay. Le persone non dovrebbero sentirsi escluse”.

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