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Marco Carta sulla madre morta: “Pensavo fosse invincibile e pretendevo che guarisse”

Con queste parole, Marco Carta ha parlato della malattia della madre nel suo libro “Ho una storia da raccontare”. In alcuni stralci pubblicati da Gente è possibile comprendere quanto la figura di Monica, abbia influenzato e continui ad influenzare positivamente la sua vita. L’artista promette: “Farò arrivare la mia voce fino al cielo, fino a te”.
A cura di D.S.
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Dopo i tanti successi ottenuti nel corso della sua carriera musicale, Marco Carta ha deciso di ripercorrere il suo vissuto in un libro. Si intitola "Ho una storia da raccontare" e raccoglie tantissimi aneddoti inediti della vita dell'artista. Decisamente imperdibile, sia per i fan che per coloro che vogliono conoscere la storia di un personaggio così amato.

Una parte del libro è dedicata alla madre Monica. La donna è scomparsa quando Marco aveva solo 10 anni. Il settimanale Gente ha pubblicato alcuni stralci della biografia dell'ex allievo di Amici, tramite i quali è possibile comprendere quanto la madre abbia influenzato i suoi sogni e quanto sia stata essenziale nel fargli trovare la forza di perseguirli. Ecco come la descrive:

"Era una trottola, sempre in giro, sulla sua Austin Metro rosso fiammante: per bar, a casa dei suoi amici, e ne aveva tantissimi, giovane com'era, o per le strade di Cagliari a guardare le vetrine dei negozi, a scegliere vestiti. Ci ha cresciuti in un'atmosfera di gioia e spensieratezza che ancora è impressa nella mia memoria".

Monica ai suoi occhi era "invincibile", come tutte le mamme per i loro bambini:

"Io pensavo che mia madre fosse invincibile, come un supereroe. E pretendevo che guarisse, perché volevo che mi portasse al mare l'estate seguente, come aveva sempre fatto, e lei sì, me lo aveva promesso".

Marco Carta alla madre: "Farò arrivare la mia voce fino al cielo, fino a te"

La morte della mamma fu indubbiamente molto dolorosa per Marco che solo due anni prima aveva perso il padre. Il giovane, però, ha potuto contare sui parenti che gli sono stati sempre vicini. È arrivato, poi, il fatidico giorno del provino di Amici:

"Non volevo fare l'astronauta, né l'esploratore e neppure il pilota. Io volevo cantare. Sono andato al provino per Amici con la valigia di mia madre. Lì dentro, dove lei aveva infilato i vestiti e tutte le sue speranze di guarire, anche io avrei messo magliette e pantaloni, insieme ai miei sogni più belli".

Dopo Amici, è arrivata anche la grande soddisfazione di vincere Sanremo.

"L'ubriacatura più bella di tutta la mia vita. Il suo ricordo mi ha dato la forza di continuare, il suo amore mi aveva guidato fin lì, insegnandomi a inseguire traguardi sempre più importanti. Io, da qui, non smetterò mai di cantare. Di far arrivare la mia voce fino al cielo, fino a te. Che sei, e rimani sempre, la forza mia".

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