Mariano Apicella e l’omofobia, quando l’allievo supera il maestro
Apprendere guardando un'imprevedibile seconda puntata dell'Isola Dei Famosi 2012 che Mariano Apicella faccia i suoi (in)delicatissimi distinguo nei confronti di Cristiano Malgioglio, autore, come ha ricordato un'indignata Vladimir Luxuria, per Mina, Ornella Vanoni, Giuni Russo e ancora la Carrà, Dori Ghezzi, Franco Califano, Sylvie Vartan, Loretta Goggi e tantissimi altri, fa rabbrividire. E Malgioglio diventa un uragano di rabbia, a giusta ragione.
Sobbalzi dalla sedia in un momento storico dove, proprio in questi giorni, apprendiamo dall'Unione Europea che l'Italia non è un paese per gay, a sentire in televisione che l'Apicella di turno sul tanto citato (quando c'era lui) "servizio pubblico" esclami: "Tu sì ricchione e io no".
E viene spontaneo il ricordo di certe dichiarazioni dell'ex Presidente del Consiglio, quando dalla Fiera di Milano agli inizi di quel Bunga Bunga, ribattezzato poi RubyGate, spiegò a tutti che "se qualche volta mi succede di guardare una bella ragazza, meglio essere appassionati delle belle ragazze che gay".
E allora il cerchio si chiude. Ogni cosa è illuminata. Mariano Apicella è riuscito a superare il suo caro vecchio maestro, e a ben vedere non ci è voluto poi così molto perchè, se consideriamo che il rapporto tra le volte che lo "chansonnier" è apparso in tv solo per suonare e andare via e quelle in cui ha preso la parola per più di 10 minuti, vediamo che in netto vantaggio c'è la prima variabile. Gli è bastata soltanto una settimana da "naufrago" per mostrare tutti i numeri e le perle di saggezza che ha imparato negli anni.