Michela Quattrociocche chiamerà sua figlia come una canzone di Zucchero
"Impararemo a camminare, per mano insieme a camminare…". Così recitava la splendida canzone di Zucchero dal titolo "Diamante", contenuta nell'album "Oro, incenso e birra" (1989), scritta da Francesco De Gregori e celebre anche nella versione di Mia Martini. E così che Michela Quattrociocche ed Alberto Aquilani hanno deciso di chiamare la nuova lieta novella. Dopo Aurora, una seconda femminuccia: sarà Diamante Aquilani. Un nome classico e raro, che evoca qualcosa di prezioso e che ha messo subito d'accordo tutta la famiglia. Un'ottima scelta, c'è da poco da obiettare.
Diamante può essere sia un nome maschile che femminile e rientra nella schiera di tutti i nomi ispirati alle pietre preziose, da Gemma a Giada, da Smeralda a Beryl. Deriva dal greco "adamas" che vuol dire invincibile, indistruttibile, inflessibile. In latino il termine è passato prima come "adamantem" arrivando a "adiamantem" e in tardo latino come "diamantem". Ma è un nome che è presente anche nella mitologia greca: Adamante, infatti, era uno dei fratelli di Ecuba.
Michela Quattrociocche e Alberto Aquilani, un'estate in "quattro"
Michela Quattrociocche, Alberto Aquilani, la piccola Aurora e Diamante nel pancione. Questa è stata l'estate a "quattro" della famiglia Aquilani, dopo che Alberto si è ripreso dalla batosta azzurra ai Mondiali in Brasile, ha potuto ricaricare le batterie in vista del campionato insieme alla sua famiglia. Adesso che è partito il campionato con la sua Fiorentina, le sue prestazioni sono schizzate alle stelle con voti altissimi (beati quelli che gli hanno dato fiducia al fantacalcio!). Il merito è senz'altro dovuta alla sua forma fisica e alle sue qualità, ma un ruolo fondamentale nella sua carriera lo gioca la forza mentale, l'amore e l'affetto che la sua famiglia è in grado di dargli.
Tra Michela Quattrociocche ed Alberto Aquilani è una storia che prosegue da molto tempo, tra le più durature del mondo dello spettacolo. Ed ora che nel mondo del calcio vanno così tanto di moda le separazioni (vedi Buffon-Seredova e Pirlo-Roversi), il loro stare insieme è un segnale senza dubbio positivo.