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Michelle Hunziker: “Aurora pensava che Tomaso Trussardi fosse gay”

La conduttrice racconta al portale “DiLei” un divertente aneddoto riguardante l’inizio della relazione con il suo attuale marito, quando sua figlia Aurora credeva che Trussardi fosse in realtà gay.
A cura di A. P.
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Michelle Hunziker ha sposato Tomaso Trussardi oramai quasi un anno fa e i due, dopo la prima bambina avuta nell'ottobre 2014, la piccola Sole, hanno regalato alla sorella Aurora anche il bis nei mesi più recenti. A dispetto delle crisi che sono state preconizzate dai giornali di gossip di recente, con delle foto che vedevano i due coinvolti in discussioni animate ed espressioni che non lasciavano presagire nulla di buono, pare che nella coppia regni il sereno, al netto di fisiologiche discussioni che si definirebbero "di assestamento". Un cambiamento nei prossimi mesi cambierà le abitudini della coppia, visto che Aurora Ramazzotti partirà per l'Inghilterra così da poter continuare i suoi studi.

Ma proprio Aurora è stata protagonista di una confessione che Michelle Hunziker ha fatto al portale online DiLei, confessando che inizialmente, quando la relazione con Trussardi muoveva i primi passi, l'incertezza regnava soprattutto a causa delle reazioni di Michelle, che evidentemente, tornando a casa dai primi appuntamenti, non mostrava proprio un entusiasmo assoluto. E di conseguenza Aurora, che provava con lei a trovare il bandolo della matassa, cercava di prodigarsi in spiegazioni, quelle che le apparivano più logiche: "Mia figlia, che mi vedeva rientrare delusa diceva: mamma, o vuole una migliore amica o è gay".

Insomma, Aurora credeva che Trussardi fosse gay. Conclusione un po' semplicistica, ma in fondo ragionevole, quella tratta da Aurora e Michelle ha continuato spiegando quale fosse, concretamente, il motivo di quello stato emotivo in cui spesso ritornava a casa. Motivo prevalentemente riferito ad un suo problema, o meglio all'atteggiamento che assumeva in occasione di appuntamenti con altri uomini:

Ero difficilissima da gestire, facevo tutto io. Poi un giorno è arrivata una telefonata. Mi disse: ‘Michelle, tu non vuoi un uomo, tu vuoi fare l’uomo. E io non voglio una storia senza condividere: ho capito che potevo lasciarmi guidare".

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