Michelle Obama arrabbiata nera: non maltratta staff del marito

Mentre Obama incontra Pitt e la Jolie alla Casa Bianca, la moglie Michelle approfitta di questo momento di attenzione per chiarire alcuni punti che proprio non è riuscita a digerire in relazione alla biografia The Obamas, scritta dalla giornalista del New York Times Jodi Kantor. La donna, nel libro in questione, ha tracciato un’immagine non proprio idilliaca della First Lady americana che, secondo numerosi gossip, avrebbe assunto un ruolo da temibile padrona nell’insediarsi nella residenza più in vista d’America.

Più importante tra tutto, in più, la amatissima Michelle è stata accusata di maltrattare lo staff di suo marito, in particolare l’ex capo di gabinetto Rahm Emanuel e l’ex portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs. La moglie di Obama ha quindi scelto di difendersi pubblicamente per smentire le voci circolate sul suo conto in un’intervista alla trasmissione trasmessa sulla Cbs, This morning, nella quale ha detto:

Innanzitutto, Rahm e sua moglie Amy sono tra i nostri più cari amici e non abbiamo mai litigato. Non ho letto il libro perché non m’interessa conoscere il pensiero di alcune persone rispetto ad altre persone. E poi perché avrei dovuto farlo? Chi può scrivere come mi sento io? Come fa una terza persona a sapere come mi sento? Io non partecipo alle riunioni di lavoro di mio marito e, soprattutto, sono stanca di essere descritta come una “nera irascibile”. Non è la prima volta, purtroppo. So che è più interessante immaginare una situazione conflittuale, ma non è così”.

La moglie di Barack s’iscrive su Twitter

Nel frattempo, in vista delle prossime elezioni presidenziali, Michelle Obama si è iscritta su Twitter, probabilmente allo scopo di aiutare la campagna elettorale di suo marito. L’iniziativa si è rivelata essere un successo fin dai primi minuti poiché, in pochissimo tempo e meglio di tanti altri, la first lady americana è riuscita a collezionare circa 20.000 followers, diventati 150.000 in pochissime ore. Il profilo di Michelle, tuttavia, non viene gestito esclusivamente dalla donna o comunque non in prima persona. Ad aiutarla c’è un intero staff dedicato a questo progetto che la guiderà nei meandri del social network al fine di favorire la candidatura di Barack all’interno delle prossime elezioni.