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Miriam Leone: “Il nudo in 1993? Papà e i miei ex fidanzati non l’hanno presa bene”

L’attrice commenta le scene osé girate nella serie Sky e svela di essere molto diversa dalla disinibita Veronica Castello: “Da ragazzina ero un topo da biblioteca, sognavo di sposare Piero Angela”.
A cura di Valeria Morini
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L'attrice del momento è lei: Miriam Leone, 32 anni, una bellezza mozzafiato e una carriera in costante ascesa. Se su Sky è appena terminata la messa in onda di 1993, in cui è tornata vestire i (succinti) panni della showgirl senza scrupoli Veronica Castello, dal 12 giugno la vedremo su Rai2 con la seconda stagione di Non uccidere nel ruolo dell'ispettrice Valeria Ferro. Due personaggi agli antipodi (sexy e disinibita la prima, introversa e "imbruttita" – si fa per dire – la seconda) che ne risaltano in modo diverso il fascino, anche se nel cuore del pubblico maschile è probabilmente Veronica ad avere un posto particolare, in virtù delle bollenti scene di nudo che vedono la Leone impegnata in 1993. Intervistata da Repubblica, l'attrice ha svelato che le sequenze in questione non siano state apprezzate molto dagli uomini della sua vita:

Piacere non fa, papà ed ex fidanzati non l’hanno presa bene… I miei ex hanno reagito quasi peggio di mio padre. Avevo paura di sbagliare ma la serie era scritta benissimo. Sentivo la necessità di fare quel salto.

Tra "gli ex" c'è Boosta dei Subsonica

Se la Leone al momento risulta single, quell'"ex fidanzati" sembra un evidentemente riferimento a Davide "Boosta" Dileo, tastierista dei Subsonica con cui Miriam ha avuto una relazione finita quasi due anni fa e che proprio di 1993 cura la colonna sonora. Non sarà stato facile comporre le melodie di sottofondo nelle suddette scene di sesso (ai tempi di 1992, anch'essa caratterizzata da scene hard, i due stavano peraltro ancora insieme). Oggi la Leone si dedica alla carriera e non vede come attuale priorità l'amore o la maternità.

"Il mio sogno era sposare Piero Angela"

E dire che Miriam Leone, nella vita reale, è l'esatto opposto della sensuale e cinica femme fatale di 1993: "Ho costruito su altro, nel mio mazzo di carte quella dell’aspetto è stata l’ultima che ho giocato. Una persona si forma anche sulla scala di valori che ha: se la bellezza è al primo posto agirà di conseguenza". Deposto ormai nel dimenticatoio lo scettro di Miss Italia conquistato nel 2008, accantonata anche la carriera di presentatrice tv ("Sarò sempre grata all'autore che, quando facevo la conduttrice, mi ripeteva: “Ma tu che ci fai qua?"), Miriam è ormai il volto femminile simbolo di certa tv di qualità, l'antitesi della vacua soubrettina. Merito della giovinezza intellettuale, quando il suo uomo ideale non era George Clooney ma Piero Angela?

Ho studiato tanto, ero il classico topo da biblioteca. Vengo da una famiglia siciliana tradizionale, con un padre professore cresciuto prima del 68 e la mamma nata dopo il 68. Mi porto le radici antiche con un carattere ribelle. Ho fatto di testa mia, sono sempre partita col pensiero del nostos, il ritorno. Un misto perfetto dei miei genitori. Mamma era giovanissima quando sono nata, ha uno spirito libero, artistico, come me. Siamo cresciute insieme. Papà mi ha sempre messo alla prova, mi regalava i libri e io leggevo tutto, per essere all'altezza. Ma per prima cosa dovevo dimostrare qualcosa a me stessa, fin da bambina. Mi mettevo un velo in testa e facevo gli spettacoli da sola, declamando i libri. Il mio sogno era sposare Piero Angela, perché sapeva tutto.

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