Nicole Minetti: “La mia vita è rovinata. Forse lascio l’Italia”
Una vita distrutta dalle maldicenze. Parla così di sè stessa Nicole Minetti che si confessa in un'intervista al settimanale Chi nella quale racconta che questo è per lei un anno orribile, sotto ogni punto di vista. Chi pensava che fosse serena per il semplice fatto di averla vista intenta a godersi le scorribande in moto con Fabrizio Corona, il flirt con Guè Pequeno o i lauti guadagni realizzati grazie alle più famose case di intimo, si sbagliava di grosso: Nicole non potrebbe essere più triste di così. Più di tutto, le manca la possibilità di avere un lavoro che la impegni cerebralmente, ma della politica guai a parlarne. La Minetti, una tra le bandiere dello scandalo del Bunga Bunga nonché modella improvvisata in grado di farsi pubblicità anche grazie a una semplicissima foto (un po' spinta forse, ma mica complessa!) che la mostra intenta a farsi la lampada, agogna a ritornare al suo lavoro da igienista dentale. E come l'Araba Fenice, sogna di trovare il coraggio di risorgere dalle sue stesse ceneri:
Non è un bel periodo. Per fortuna ho la mia famiglia accanto. Mio padre Antonio è quello a cui mi sorreggo quando impazzisco, mia sorella Angelica la mia confidente. La politica? Solo a pensarci mi viene il vomito. Nell’ultimo periodo per me era diventato un massacro quotidiano. Arrivavo in aula e dicevo a me stessa: "Vediamo oggi che cosa mi succederà?". Ogni mia azione, anche la più stupida, suscitava una reazione. Reazione quasi sempre negativa, che ha scatenato una sorta di odio sociale nei miei confronti, almeno da parte di alcuni. Ho 28 anni e vedo la mia vita rovinata. La mattina mi sveglio e non so che cosa fare. Mi manca avere la testa occupata, mi manca il fatto di potere lavorare. Per questo potrei tornare a fare l’igienista dentale. Mi dò tempo fino a settembre, poi potrei pensare davvero di lasciare l’Italia per sempre.
Questa è la minaccia di Nicole che sogna di rifarsi una vita lontana dagli occhi indiscreti di chi troppo spesso le ha puntato contro il dito. All'estero, dove nessuno la conosce, sente di poter ricominciare daccapo. Sarà l'estate a decidere per lei, a meno che nel frattempo, qualcuno non accolga la sua preghiera e le consenta di realizzare il suo desiderio più grande: un lavoro vero. Non un vitalizio, solo dell'onesto lavoro. E' forse chiedere troppo?