29 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Oprah Winfrey si scusa con la Svizzera: “Il mio non era un giudizio contro il Paese”

La presentatrice Oprah Winfrey si è scusata per il polverone mediatico sollevato dichiarando di essere stata vittima di razzismo in Svizzera. Ha fatto un lieve passo indietro, minimizzando l’accaduto e sostenendo che l’errore di una singola persona non deve ricadere su un intero Paese.
A cura di Daniela Seclì
29 CONDIVISIONI
Immagine

Sembra si appresti ad arrivare ad un epilogo, la vicenda che nei giorni scorsi ha interessato la presentatrice Oprah Winfrey. Come molti sapranno, la star del piccolo schermo, sostiene di essere stata vittima di un episodio di razzismo. Si trovava in Svizzera, precisamente a Zurigo. Era stata invitata al matrimonio di Tina Turner. Durante un giro di shopping è entrata in un negozio, in cerca di una borsa. Dopo averne visto un modello che le piaceva, ha chiesto informazioni alla commessa, che a suo dire, si sarebbe rifiutata di farle vedere il modello in questione, sostenendo che fosse troppo caro per lei. Chiaramente non aveva riconosciuto la donna, ritenuta da Forbes, una delle più ricche attualmente in vita.

Intanto, la commessa si è difesa, negando tutto. Adriana N. ha affermato con forza, che si è trattato solo di un malinteso e che lei non si sarebbe mai permessa di rivolgersi in quel modo ad un cliente, indipendentemente da chi si trattasse. Secondo la ragazza, si è trattato di certo di un malinteso. Nel frattempo sia il proprietario del negozio, che l'ente Svizzera Turismo, si erano scusati con la Winfrey, per l'incresciosa vicenda. In queste ore, arriva un gesto distensivo da parte della presentatrice.

Ospite alla première di Los Angeles di The Butler, di Lee Daniels, ha fatto un lieve passo indietro, minimizzando l'accaduto.

"Penso che l'incidente in Svizzera sia stato semplicemente un incidente in Svizzera. Mi dispiace molto che sia stato gonfiato. Ho deciso proprio per questo di non fare il nome del negozio. Mi dispiace di aver detto che è successo in Svizzera".

Non ritratta, comunque, quanto ha sempre sostenuto sia accaduto:

"Non portavo indosso niente che dicesse: "Ho i soldi". Non portavo un anello con un diamante. Non avevo un portafogli. Non indossavo un paio di Louboutin. Non avevo niente. Si dovrebbe poter entrare in un negozio, nonostante l'apparenza, e dire "Mi piacerebbe vedere questo". Non è quello che è successo"

Poi ha sottolineato il fatto che il comportamento di una singola persona, non deve in alcun modo ricadere sulla reputazione di un intero Paese:

"Non era un giudizio contro un intero Paese e nemmeno contro quel negozio. Si è trattato solo di una persona che non ha voluto darmi la possibilità di vedere la borsa"

29 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views