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Raffaella Fico: “Voglio che Pia possa vivere come la figlia di un calciatore”

Dopo aver stabilito che la piccola Pia è figlia di Mario Balotelli, Raffaella Fico coltiva un solo desiderio per la sua bambina: che cresca come la figlia di un campione.
A cura di Stefania Rocco
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Da quando lo stesso Mario Balotelli ha confermato di essere il padre di Pia, Raffaella Fico vive finalmente serena. Il fatto che il campione abbia manifestato l'intenzione di fare da papà alla bambina, ha permesso alla showgirl di tirare un respiro di sollievo dopo l'infinta querelle che troppo a lungo li ha visti contrapposti, spesso sulle pagine dei giornali o attraverso numerosi comunicati stampa. Adesso è certo: Mario ha intenzione di fare la sua parte e di crescere quella bambina nata proprio dalla relazione con Raffaella. Soddisfatta di aver avuto una prova pubblica della sua sincerità, la showgirl ha confessato al settimanale Diva e Donna di essere contenta e di avere grandi programmi per sua figlia. Pia dovrà crescere come la figlia di un calciatore, senza complessi di'inferiorità di sorta:

Che Pia possa vivere come la figlia di un calciatore: crescendo si renderà conto di chi è Mario Balotelli e non deve subire complessi di inferiorità nei confronti di altri figli di calciatori.

"E' giusto che sia lui a chiamarmi" – Raffaella ha apprezzato il gesto di Mario, quell'abbraccio virtuale mandato via Twitter alla sua bambina. Intenzionata a concedergli del tempo, si dice disposta a permettergli di conoscere Pia in qualunque momento. prima, però, dovrà essere lui a contattarla:

Mario può vedere la sua bambina quando vuole. Lui ha cambiato numero di telefono, ma il mio è sempre lo stesso: gli do tutto il tempo che vuole e di cui ha bisogno, i suoi spazi. Ma è giusto che sia lui a chiamarmi. Mario potrà passare tutto il tempo che vorrà con la sua bambina, ma l’importante è che ogni cosa si svolga in modo graduale, perché Pia non possa subire traumi. Il percorso lo dovremo decidere insieme: mi piacerebbe condividere tutto con il papà, dalla scelta della scuola a un banale raffreddore.

Infine, un appello:

A Mario vorrei dire: dimentichiamo gli errori del passato, pensiamo al futuro per la serenità di Pia. Tutti possiamo sbagliare, l’importante è non perseverare. Non è mai troppo tardi. Recuperiamo il tempo perso.

Spetta a Mario l'ultima parola.

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