Raimondo Vianello come Platini, parola di Alberto Brandi
Raimondo Vianello è morto stamattina, ma tutto ciò che ha fatto di buono durante 70 anni di televisione italiana resta.
Tanti amici, famosi e non, gli hanno reso omaggio, Rai e Mediaset hanno cambiato i palinsesti in suo onore in attesa dei funerali ufficiali. Oltre alla sua ironica, al sarcasmo pungente e all'eleganza Vianello sarà ricordato sempre per la sua sconfinata passione per il gioco del calcio, tanto che anche il Milan oggi gli ha reso omaggio.
Basta aver visto poche puntate di Casa Vianello per ricordalo inchiodato davanti alla tv in qualunque giorno della settimana mentre la moglie Sandra Mondaini si lamentava delle troppe partite in televisione. Prima di andare a dormire era solito leggere “La Gazzetta dello Sport”.
La sua esperienza in fatto di sport lo aveva portato a condurre Pressing (l'attuale Controcampo) dal 1991 al 1999, lavorando fianco a fianco con Alberto Brandi. Questo il ricordo commosso del conduttore sportivo a Il sussidiario: "Ci ha lasciato un grande attore, un personaggio incredibile dello spettacolo".
"Un vero signore: non faceva mai nessuna polemica, aveva un carattere dolce che lo contraddistingueva sempre e sapeva affrontare nel modo migliore le varie situazioni della vita", ha continuato Brandi commosso.
Il calcio era una sua passione. "Lo viveva con trasporto e soprattutto aveva una notevole competenza. Gli piaceva giocare a calcio e ha smesso per un problema al ginocchio".
Pare che sapesse giocare piuttosto bene, come conferma il suo amico: "Centrocampista di fantasia, alla Platini tanto per intenderci. Ha lasciato un'eredità spirituale e morale, una vera e propria lezione di vita".
Alessandra Pugliese