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Ramona Amodeo come la Tavassi, va a caccia di fantasmi

Non si fermano le inchieste delle protagoniste del piccolo schermo alle prese con il mondo del paranormale. Dopo Guendalina Tavassi alle prese col fantasma di Azzurrina, tocca all’ex tronista di Uomini e Donne Ramona Amodeo ripetere l’esperienza.
A cura di Stefania Rocco
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Non si fermano le inchieste delle protagoniste del piccolo schermo alle prese con il mondo del paranormale.

La Tavassi alle prese col fantasma di Azzurrina ha ispirato Ramona Amodeo e il settimanale Visto a visitare il Castello di Fumone, un luogo che si dice popolato da ben 18 fantasmi. L'ex tronista di Uomini e Donne si è recata in visita nella celebre località, diventata oggi luogo carico di mistero, per riscoprirne la storia e conoscere qualcosa di più rispetto alle insidiose presenze che si dice abiterebbero questi 3500 metri quadrati. Il maniero si torva in una località alle porte di Frosinone. Costruito nel 1500, è rimasto proprio come allora affinché varcando il cancello principale, i turisti potessero ritrovare la medesima atmosfera medievale che vi regnava un tempo. Più che a riscoprire le bellezze del luogo, però, l'ex fidanzata di Mario De Felice ha voluto fare un viaggio tra le presenze spettrali che affollano il posto.

Ramona racconta la storia dei 18 fantasmi che si dice abitino il castello, appartenenti ad altrettante persone morte in circostanze tragiche. Il primo, e forse quello più inquietante, appartiene al "bambino imbalsamato", il marchesino Francesco Longhi che sarebbe morto a soli tre anni, ucciso lentamente dalle sue sette sorelle che temevano per la loro ingente eredità. La madre del piccolo, Emilia Caetani Longhi, ha voluto che le spoglie del suo piccino fossero imbalsamate ed esposte, a memoria dell'inconsolabile dolore legato alla perdita del figlio. Ramona racconta che, ancora oggi, i fantasmi della madre e del bambino farebbero avvertire ai turisti la loro presenza attraverso strani sibili e qualche innocuo dispetto. Se il fantasma di Azzurrina non è bastato a spaventare i lettori di Visto, chissà che emozioni proveranno questi ultimi di fronte allo "spettro cattivo" di Gregorio VIII che, in quelle stanze, sarebbe stato murato vivo.

Imprigionato a Fumone nel 1124, sarebbe stato ucciso proprio tra quelle mura perché accusato di aver tradito il Papa. Il viaggio prosegue poi alla scoperta del "Pozzo delle Vergini", un pozzo appunto in cui venivano gettate le donne macchiatesi di una colpa terribile all'epoca: quella di non essere arrivate illibate al matrimonio. E' proprio lì che Ramona racconta di aver preso lo spavento più grande. Sul fondo del pozzo, infatti, sono disposte decine di lame affilatissime, messe lì allo scopo di porre termine alla vita di queste sventurate. Un viaggio alla scoperta dell'horror, dunque, che Ramona ha vissuto e raccontato con una buona dose di suggestione. La stessa che potrebbe spingere prima o poi i lettori a voler ripetere l'esperienza.

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