Robert Pattinson difende la fidanzata dagli insulti razzisti: “Siete melma senza volto”
Robert Pattinson ha sempre avuto un rapporto piuttosto traballante con la propria fama, soprattutto quando il discorso inizia a cadere sulla sua vita personale, che sempre più spesso negli ultimi anni è stata al centro della discussione pubblica e di intrighi amorosi di vario genere. Dopo la fine della relazione con Kristen Stewart, sua compagna di set in Twilight, e a seguito del tradimento di lei, divenuto un affare più pubblico che privato, Robert si è rintanato in se stesso e a malapena ha lasciato trasparire le prime avvisaglie di un nuovo sentimento, risalente a poco più di un anno fa. La sua relazione con la cantante e ballerina FKA Twigs è stata da subito molto criticata e, forse proprio per questo motivo, il noto attore non ha voluto esporla a inutili scossoni, derivanti dalla consueta sovraesposizione del gossip.
A differenza di Pattinson, che non alcuna vita sui social network, FKA Twigs ha aperto account sia su Instagram che su Twitter, e sembra che siano sempre più frequenti gli attacchi quotidiani che le vengono rivolti. In particolar modo, essendo lei metà giamaicana e metà spagnola, pare non sia esente da insulti razzisti, mirati a denigrare le sue origini e le sue attuali caratteristiche fisiche. E se Robert Pattinson non ha mai amato parlare di ciò che in passato l'ha travolto o turbato, stavolta ha sentito inevitabile doversi esprimere sull'increscioso argomento, che spesso genera uno stato di malessere e insofferenza nella sua compagna. "Quello che non capisco è il motivo", ha affermato durante un'intervista ad NME, "Penso che sia perché la maggior parte delle persone normali non rientra nella schiera di questi commentatori – non a caso, non ho mai incontrato nessuno che ha lasciato un commento su una qualsiasi cosa. Sono demoni che vivono negli scantinati". Pattinson ha aggiunto che secondo lui la folla responsabile di suddetti commenti razzisti è solo "melma senza volto, che più si odia, più grande diventa, perché alla fine è tutto nella tua testa".