Sarah Ferguson, madre di Beatrice ed Eugenie di York: “Le mie figlie perseguitate”
Sarah Ferguson, madre di Beatrice ed Eugenie di York, difende le figlie che sarebbero spesso vittime di atti di bullismo. La donna, ex moglie di Duca di York Andrea e madre delle due principesse reali, ha lasciato trapelare la sua rabbia dopo l’ennesimo “incidente di stile” attribuito alle sue adorate figlie. Beatrice ed Eugenie sono sì principesse, ma non sono mai riuscite a brillare per eleganza. Se le si paragona a Kate Middleton, poi, risultare all’altezza rischia di diventare impossibile.
La Ferguson, però, difende a spada tratta le figlie che, stando a quanto racconta, sarebbero continuamente vittime di bullismo. Intervistata da “Io donna”, la duchessa di York ha confessato:
Vengono perseguitate continuamente per come si vestono e so come si sentono perché ci sono passata prima di loro. Sono prese di mira sui social media e non ho intenzione di far finta che non sia cyberbullismo questo. Non leggere i commenti sgraditi non cambierebbe niente, sarebbero demolite ugualmente, d’altronde sono principesse, sotto gli occhi di tutti e sottoposte a giudizio su tutto.
Il confronto con Kate Middleton
L’ultimo episodio che le ha viste finire entrambe nell’occhio del ciclone si è verificato poche settimane fa quando Beatrice ed Eugenie furono fotografate al fianco di Kate Middleton nel corso di un party organizzato a Buckingham Palace. Quell’immagine rese impietoso il confronto tra loro tanto che sul web si scrisse che le tre sembravano riprodurre perfettamente la splendida Cenerentola con le sue sorellastre Anastasia e Genoveffa.
Quell’episodio ha arrecato fastidio alla Ferguson, tanto più perché pare che tra Kate e le cugine di William non corra buon sangue. Difficile per chiunque competere con la sempre perfetta Middleton che, sebbene borghese, continua a dettare legge in Inghilterra in fatto di stile. Meno eleganti sono considerate le due principesse di York che non possono vantare la stessa figura longilinea della loro cugina acquisita, né un numero di sostenitori sufficiente a surclassarne la celebrità sempre crescente.
