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Scoperta la causa della morte di Bobbi Kristina, ma le autorità vietano la pubblicazione

Le indagini mediche sul corpo di Bobbi Kristina avrebbero dato risultati importanti sui motivi della morte di Bobbi Krsitina, ma le autorità avrebbero vietato di diffonderne i risultati, aggiungendo mistero a mistero alla morte della 22enne.
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A due mesi dalla morte di Bobbi Kristina Brown, figlia dei cantanti Withney Houston e Bobby Brown, i medici hanno scoperto qual è stata la causa che ha portato alla morte la 22enne, ma non lo diranno, tenendo le informazioni riservate, come hanno comunicato in maniera ufficiale con un post sul sito dell'Ospedale. Dopo mesi di ricerca di verità e sospetti vari da parte dei familiari della ragazza, l'ospedale ha comunicato che

Gli esaminatori medici della Contea di Fulton hanno classificato la causa e i motivi della morte di Bobbi Kristina Brown in base alle informazioni detenute in data 25 settembre 2015. Una sentenza della Corte Superiore della Contea, datata 25 settembre ha ricevuto in maniera sigillata il report dell'autopsia e ha ordinato ai medici di non rilasciare alcuna ulteriore informazione per il pubblico. Il Procuratore distrettuale della Contea e il Dipartimento di Polizia di Roswell sono state informate dei risultati dell'autopsia. Nessuna ulteriore informazione sarà resa disponibile dai medici in questo momento.

La decisione, insomma, non fa che ingarbugliare una storia che va avanti da mesi, ormai. La ragazza, infatti, figlia unica dei cantanti fu ritrovata senza vita nel bagno di casa sua il 31 gennaio 2015 e, trasportata in fin di vita, è stata tenuta in coma farmacologico fino a luglio quando è morta. Per mesi i parenti della ragazza hanno sperato nel cosiddetto miracolo anche se le condizioni della Brown non sono mai migliorate e attorno a lei si sono consumati anche alcuni gialli, come quello delle foto sul letto d'ospedale che qualche familiare ha cercato di vendere ad alcuni giornali.

La famiglia accusa il compagno della ragazza, Nick Gordon, di aver avuto colpe in quel maledetto giorno del ritrovamento, contribuendo con botte e un ‘cocktail tossico' alla sua perdita di coscienza; un'accusa che l'uomo e i suoi legali negano con fermezza. Le due parti sono finite in Tribunale e da lì sono uscite, nelle scorse settimane, alcune delle notizie sui rapporti tra i due, che stando alle accuse e ad alcune cronache proverebbero che tra i due ci fu una lite prima della tragedia.

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