Shiloh Jolie Pitt e la volontà di diventare John: una lezione sull’essere genitore oggi
Shiloh Jolie-Pitt, la figlia undicenne di Brad Pitt e Angelina Jolie, avrebbe ricevuto il consenso ufficiale da parte dei genitori ad iniziare un trattamento ormonale che blocchi il naturale processo degli ormoni femminili della crescita. La notizia è trapelata dai principali organi di informazione francesi e spagnoli, ma non ha ricevuto ancora conferme da parte dell'entourage dei ‘Brangelina'. Resta quindi un grande punto di domanda sul percorso intrapreso e nel caso ci trovassimo davvero di fronte alla reale decisione della bambina verrebbe da augurarsi che venisse affrontata nel modo più naturale possibile.
Era storia già nota quella di Shiloh, della sua sensibilità e della ‘bellezza delle sue convinzioni', come scrisse Eleonora D'Amore per Fanpage.it due anni fa, ma in primis di quanto importante sia stato il segnale pubblico dato da Angelina Jolie, nel non aver mai usato coercizione di alcun tipo su di lei, accettando di chiamarla John e di lasciarla vestire già a 7-8 anni come in abiti da maschio. Un segnale che, a questo punto, si fa manifesto, diventando qualcosa di ancora più importante e da maneggiare con cura, soprattutto dalla stampa. Per adesso tutto tace in America, ma la reazione dei giornali di matrice repubblicano-trumpista non si farà attendere.
La lezione dei genitori
"Shiloh vuole essere un ragazzo, le abbiamo tagliato i capelli e a noi sta bene così". Le dichiarazioni di Angelina Jolie sono una lezione preziosa, come quella di ricordarci per un attimo che la sperimentazione sessuale è un fatto assolutamente normale, un processo regolare che per troppe generazioni è stato strozzato e soppresso per paura di ferire la pubblica morale. Se c'è un punto su cui i ‘Brangelina' sono sempre andati d'accordo, è proprio come crescere i figli. Lo stesso Brad Pitt, in un'altra intervista realizzata nello stesso periodo, rivelò di come un giorno Shiloh gli disse:
"No, non chiamarmi più Shi, solo John. Io sono John". E io le dissi: "Ok, John!".
La nonna ‘repubblicana' contraria
Di diversa idea Jane, la nonna e madre di Brad, che da sempre è attivista repubblicana schierata nel 2012 al fianco del candidato, poi sconfitto alle presidenziali, Mitt Romney. Nonna Jane prese posizione pubblicando una lettera online contro i matrimoni gay e pretese di cambiare il look maschile di Shiloh, comprandole per mesi vestiti da principessa sperando cambiasse idea. Quell'atteggiamento pare sia stato giudicato irrispettoso da Angelina Jolie.
Le statistiche sui bambini che cambiano sesso
La storia di Shiloh Jolie Pitt, la sua volontà già chiara di voler attraversare con coraggio un processo di trasformazione e la reazione dei suoi genitori diviene così un esempio da seguire. Angelina Jolie, ma anche Brad Pitt, fanno quasi pedagogia in questo senso. La prima reazione dell'opinione pubblica potrebbe puntare alla banalizzazione: come fa una bambina di 11 anni a capire cosa vuole davvero? Sembra una domanda giusta, ma ogni cosa giusta rivela il suo contrario e quindi aiutiamoci con gli ultimi numeri diffusi sui bambini che sentono la disforia di genere al punto da arrivare al cambio di sesso.
Sono più di 1400 i bambini sotto i 12 anni che, solo nel Regno Unito, hanno fatto domanda per un'intervento chirurgico di riassegnazione sessuale. I dati, pubblicati dal Telegraph nel 2016, fanno riferimento alle richieste arrivate nel solo 2015 alla Tavistock Clinic di Londra, specializzata in interventi di questo tipo. I giovani incontrano sempre più difficoltà nello sviluppo di una propria identità di genere, attraversando un momento che richiederebbe l'attenzione massima dei genitori che spesso non sanno da che parte stare: archiviare il caso come una classica ‘fase' oppure lottare al fianco dei figli e aiutarli ad affrontare la transizione nel miglior modo possibile.