Star rifatte con Photoshop, tutti gli orrori da copertina (FOTO)
Che belle le star in copertina, vero? In tutti i magazine del mondo, su quelle prime pagine lucide, in brossura, appaiono meravigliose, inarrivabili, senza trucco e senza inganno. Non proprio. Se è vero che un buon uso del Photoshop è ormai indispensabile in post-produzione, talvolta l'utilizzo è scellerato, modificando in toto l'aspetto e arrivando al punto che, per nascondere i difetti, si arriva a produrre l'effetto contrario: rendere poco credibile la foto e creare dei veri e propri "orrori". Non ci credete? Provate a dare uno sguardo a questa copertina dell'ultimo numero di Vogue, dove il volto di Kate Winslet è stato totalmente stravolto. E' questo è solamente il primo di una lunga fila di esempi storici.
I "tagli" di Britney. Un caso abbastanza recente è stato quello legato a Britney Spears. La popstar, in occasione del lancio del video "Work Bitch!", si è fatta sfilettare qua e la da un'azienda esperta in effetti speciali, che ha lavorato molto in video-editing. L'altarino è stato svelato proprio di una foto postata per errore sulla pagina ufficiale della società, subito rimossa ma che è riuscita lo stesso a fare il giro del mondo, tra il silenzio imbarazzante di tutti i protagonisti della vicenda. Ma la Spears è recidiva: ecco alcuni scatti promozionali del 2010 e, accanto, gli originali che mostrano numerosi interventi per ridurre inestetismi e tonificare alcune zone del corpo.
La nostrana Monica Bellucci appare nella copertina di Vanity Fair, ora in edicola, completamente trasformata. Notate anche voi qualcosa di strano? In primo luogo il vitino da vespa, forse è un po' troppo accentuato e anche il seno appare eccessivamente luminoso, il corpetto sembra quasi applicato sul corpo. In particolare si nota un utilizzo un po' smodato del timbro clone, quello strumento che prende una parte dell'immagine a piacere e la utilizza come pennello. Insomma, sappiamo bene che Monica Bellucci è una delle donne più belle del mondo, ma non è che, modificando qui e la, si finisce per imbruttirla?
Nel caso di Kelly Clarkson, apparsa con almeno due taglie in meno sul magazine "Self", c'è stata l'ammissione di Lucy Danziger, editor in chief di SELF, che intervistata dalla versione inglese dell'HuffPo ha detto che lavorare un immagine in post-produzione è uno standard, per una serie di ragioni:
Certo, facciamo correzioni in post-produzione sulle nostre immagini, ma è uno standard. La nostra rivista ha un dovere nei confronti dei nostri 6 milioni di lettori al mese, informargli e infondergli fiducia. Nel caso di Kelly Clarkson, un modello per tutte le donne in qualsiasi fase della loro vita, abbiamo dato molta più luce alla foto. E' per dire che ci piace la sua bellezza, ci piace lei come donna e ci da una sensazione di benessere.
Già, la bellezza di Kelly Clarkson è un gran messaggio per le donne di "Self". Ma le hanno tolto due taglie.
Anche la reginetta del pop, ora in cima alle classifiche con la hit "Roar" e il suo ultimo disco "Prism", Katy Perry è stata vittima di uso e abuso da Photoshop. Il Rolling Stone di agosto 2010 ha regalato alla popstar un seno molto più prosperoso, una bella pelle lucente. Le foto sono trapelate inalterate soltanto nel febbraio 2011.
Keira Knightley e la locandina di "King Arthur" è uno degli esempi classici di come a volte con il Photoshop si esagera. Fu lei stessa a gettare la maschera quando, nel corso di un'intervista anni dopo la promozione del film, quando spuntarono fuori gli scatti originali, rivelò di non aver mai capito come avesse fatto il pubblico a credere a quell'immagine: "Insomma, io non ho quelle tette", disse.